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Il lungo volo degli Ibis eremita: la migrazione arriva in Toscana

Tra pochi giorni lo stormo, accompagnato dalle due ricercatrici Anne-Gabriela Schmalstieg e Helena Wehner, giungerà a destinazione nell’Oasi WWF di Orbetello

Torna a volare in questi giorni nei cieli della Toscana lo stormo più originale che si sia mai visto: 29 Ibis eremita accompagnati da due ricercatrici austriache, che a bordo di due ultraleggeri a motore guidano gli uccelli lungo la rotta migratoria che dalla Germania li porta a svernare nell’Oasi del WWF di Orbetello.

È il sesto anno di fila che Anne-Gabriela Schmalstieg e Helena Wehner volano insieme agli ibis eremita, grazie al progetto europeo LIFE+ “Reason for hope”, condotto dal team austriaco Waldrapp, il cui obiettivo è cercare di reintrodurre in Europa questa specie migratoria che si è estinta quattrocento anni fa per colpa proprio dell’uomo, che la cacciava eccessivamente.

Lo stormo quest’anno è composto da 29 esemplari, che sono partiti a metà agosto da Heiligenberg in Germania, hanno fatto tappa a Schnepfau, in Austria, poi in Alto Adige a Sluderno e a Thiene, e in seguito a Valle Gaffaro, sul Delta del Po. Hanno attraversato quindi prima le Alpi e poi gli Appennini, per giungere in Mugello.
Da qui nei prossimi giorni, appena le condizioni meteo lo permetteranno, voleranno fino alla loro destinazione finale di Orbetello, dove passeranno l’inverno.

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Il progetto, che ha come unico partner italiano il Parco Natura Viva di Bussolengo, finora ha permesso di reintrodurre circa 120 ibis, che sono mappati con un Gps indossabile in modo da poter essere rintracciati.
“Buona parte del segreto di questa missione – spiega Cesare Avesani Zaborra, direttore scientifico del Parco Natura Viva – sta nell’allevamento dei 29 pulcini da parte delle due mamme adottive che si sono occupate di loro dal momento della schiusa al Tierpark Rosegg, in Carinzia, durante l’addestramento al volo e in questi giorni, a bordo dei due ultraleggeri che guidano gli ibis in volo”.

Le due “mamme adottive” infatti stanno accompagnando gli ibis nel loro primo volo migratorio in modo che possano così memorizzare la rotta e poi tornare in maniera autonoma indietro al momento giusto. La prossima stagione calda gli uccelli dovranno riattraversare le Alpi e raggiungere la Germania dove si accoppieranno e a lungo andare potranno così ripopolare il cielo con i loro pulcini.
“Una volta raggiunta Orbetello – conclude Cesare Avesani Zaborra – i 29 giovani affronteranno la vita selvatica non più con l’aiuto dell’uomo, ma insieme ai circa 120 esemplari che le precedenti edizioni della migrazione guidata hanno condotto sul suolo italiano”.

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