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L’arte entra a casa tua: 5 musei toscani da visitare online

Siamo tutti chiusi nelle nostre abitazioni per debellare la diffusione del Coronavirus ma possiamo ammirare i capolavori conservati nelle collezioni toscane

Il Tondo Doni agli Uffizi immortalato con lo smartphone

In questi giorni difficili in cui siamo costretti a stare in casa il più possibile per fermare la diffusione del Coronavirus perché non riempirci gli occhi di bellezza? Vi consigliamo 5 musei della Toscana che si possono visitare online.

Partiamo dagli Uffizi che mette a disposizione diversi strumenti per scoprire i tesori della galleria. Sul sito ufficiale si può navigare la sezione IperVisioni per guardare i capolavori delle collezioni e conoscere la loro storia, grazie alle immagini ad alta definizione delle mostre virtuali proposte dallo staff del museo fiorentino. Si può così entrare virtualmente nella Sala di Saturno di Palazzo Pitti o visitare la mostra online dedicata a Botticelli o ancora addentrarsi nelle opere che raccontano la Firenze scomparsa, ovvero com’era la città tra Settecento e Ottocento prima che gli interventi realizzati durante gli anni in cui fu capitale d’Italia ne cambiassero il volto.
Inoltre gli Uffizi in questo periodo di chiusura forzata hanno aperto la loro pagina Facebook su cui condividono foto e video ogni giorno con l’hashtag #UffiziDecameron.

santa maria alla scala siena

Sono diversi inoltre i musei toscani che si possono visitare grazie a Google Art Project, la piattaforma di Google dedicata all’arte e alla cultura. Si può così entrare nelle stanze del Santa Maria della Scala di Siena, l’antico ospedale per i pellegrini sulla Via Francigena, e ammirare oltre 200 fotografie che raccontano l’improtante sede museale e le opere che ospita. Sono sei le mostre virtuali da scoprire, una è incentrata sugli affreschi della Sala del Pellegrinaio, che raccontano la Siena medievale e come funzionava il suo Spedale e vennero realizzati da artisti come Lorenzo di Pietro detto il Vecchietta, Domenico di Bartolo e Priamo della Quercia nel Quattrocento.
Tra le mostre ce n’è una dedicata ai reliquari e una ai marmi originali di Fonte Gaia, realizzati da Jacopo della Quercia e conservati proprio al Santa Maria della Scala. Senza dimenticare il percorso di visita virtuale che si addentra negli spazi connessi al culto, dalla Chiesa della Santissima Annunziata alla Sagrestia Vecchia con lo straordinario ciclo affrescato da Lorenzo di Pietro fino alla Cappella del Manto.

Salone dei Cinquecento a Palazzo Vecchio

Su Google Art Project troviamo anche il Museo di Palazzo Vecchio a Firenze: si possono ammirare così 147 fotografie che raccontano tutto il percorso di visita e i suoi tesori, cogliendo anche dettagli splendidi come il soffitto cassettonato del Salone dei Cinquecento. Anche qui ci sono 3 mostre online da visitare: una sul Quartiere di Leone X, una sul Quartiere degli Elementi e una sulla famosa Veduta della Catena, il dipinto dove si può ammirare com’era l’assetto urbano della città di Firenze nel Quattrocento.

Tessuto e artigianato di Prato

Il Museo del Tessuto di Prato invece si può visitare online grazie a We wear culture, l’iniziativa di Google Arts & Culture dedicata alla storia della moda in tutto il mondo che ha creato una biblioteca digitale con abiti, accessori, ricami e artigianato da ogni angolo del globo.
Il museo pratese è presente con la sua collezione di tessuti antichi, in particolare velluti e sete operate dal Rinascimento al Settecento, che si possono ammirare grazie alle foto ad alta risoluzione che entrano nel dettaglio di ogni frammento. Inoltre con Street View si può entrate virtualmente in tutte le sale del museo.

erbario-università-pisa

Infine spostandoci dalle opere d’arte fatte dall’uomo a quelle naturalistiche, anche l’Erbario dell’Università di Pisa, contenuto all’interno del Museo Botanico dell’Ateneo pisano, si può visitare virtualmente. È uno dei più importanti in Italia per varietà e ricchezze delle collezioni di piante che partono dal Settecento: qui infatti sono raccolte 350 campioni di pianti diverse. Grazie a questo lavoro, i visitatori virtuali possono attualmente navigare fra oltre 7.500 campioni, fra cui spiccano tutte le raccolte brasiliane di felci del grande naturalista Giuseppe Raddi e tutte le felci e gimnosperme dell’Erbario di Michele Guadagno.

 

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