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Il delfino dal naso a bottiglia trova casa (e protezione) in Toscana

Presto un’area protetta per il tursìope, specie rara di delfini. Coi suoi 4.142 chilometri quadrati, tra Pietrasanta e Piombino (Gorgona e Capraia comprese), sarà la più grande del Mediterraneo

Tursiope, specie rara di delfini

In Toscana sta per diventare realtà il Sito di interesse comunitario (SIC) a mare dedicato al tursiope (Tursiops Truncatus, comunemente noto come il delfino dal naso a bottiglia). Il percorso, che entro l’anno porterà nel mare di Toscana un’area protetta dedicata a questa specie di mammifero marino, è partito nell’ambito del seminario “Toscana: il SIC marino sul tursiope, avvio dell’iter di approvazione” che si è svolto a Viareggio e al quale ha partecipato l’assessore Federica Fratoni insieme al sindaco di Viareggio Giorgio Del Ghingaro, oltre a rappresentanti di Capitaneria di Porto di Viareggio, Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, Arpat e Università di Siena.

Il SIC a mare proposto riguarda il triangolo che si stende tra i comuni di Pietrasanta e Piombino e si spinge fino a comprendere le isole di Gorgona, Capraia e le Secche della Meloria, per una superficie di oltre 4142 chilometri quadrati: il più grande sito nel Mediterraneo per la protezione del tursiope.

«L’atto di oggi nasce da una larga condivisione – ha detto l’assessore all’ambiente Federica Fratoni – frutto di un percorso positivo di concertazione con gli attori locali che ha soddisfatto tutti, dagli enti ai portatori di interessi, e fra questi i pescatori e le associazioni ambientaliste. Sono molto soddisfatta per questo ulteriore passo avanti nella direzione della salvaguardia della biodiversità. Abbiamo messo un altro tassello dell’impegno che la Regione sta portando avanti per la tutela dei cetacei e delle tartarughe marine e più in generale dell’ecosistema marino».

Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore all’agricoltura Marco Remaschi che, sottolineando l’ottimo lavoro di concertazione svolto, ha plaudito all’accoglimento da parte del Ministero delle istanze presentate dal suo assessorato. «Avevamo chiesto al Ministero che si tenesse in considerazione l’attività dei pescatori professionali» ha detto. «È stato fatto e constatare che la proposta della Toscana va in questo senso non può che farci piacere».

Ultimo di una serie di incontri con le istituzioni e le associazioni di categoria e ambientaliste, questo appuntamento ha visto la presentazione della proposta finale da tutti condivisa che prevede la perimetrazione del SIC e le misure di conservazione, non solo quelle che valgono per tutti i Siti ma anche misure più particolari sito-specifiche.

Presentata la proposta finale, adesso saranno avviati gli atti amministrativi per l’istituzione del SIC, un iter che si stima si concluderà entro questo 2019 con l’approvazione del Consiglio regionale.

Il SIC ovvero il Sito di interesse comunitario o Sito di importanza comunitaria discende dalla direttiva “Habitat”, recepita in Italia a partire dal 1997, che nasce dall’idea che alla protezione delle singole specie debba necessariamente essere legata la protezione degli habitat in cui le stesse specie vivono.

Scopo della direttiva è quindi contribuire a salvaguardare la biodiversità mediante la conservazione degli habitat naturali, nonché della flora e della fauna selvatiche nel territorio europeo.

 

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