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La Toscana ad Helsinki per la conferenza sulla bioeconomia

L’evento che si è tenuto il 9 e 10 luglio ha mobilitato circa 400 partecipanti da 42 stati da tutto il mondo

Bioeconomia - © Laymanzoom

C’era anche la Toscana tra le organizzazioni presenti ad Helsinki alla Conferenza Europea “European Bioeconomy Scene 2019”, evento co-organizzato dalla Commissione Europea e dal Ministero dell’Agricoltura della Finlandia come iniziativa del semestre di Presidenza Finlandese del Consiglio UE con l’obiettivo di promuovere il dialogo tra attori dell’UE per agevolare politiche a favore della bioeconomia, quali la strategia europea aggiornata nell’ottobre 2018 e il Pacchetto sull’Economia Circolare.

L’evento che si è tenuto il 9 e 10 luglio, ha mobilitato circa 400 partecipanti da 42 Stati. La Toscana ha partecipato con l’obiettivo di aumentare le proprie conoscenze sulle più recenti evoluzioni a livello Europeo e per sviluppare nuovi contatti, così da meglio supportare, indirizzare e connettere le iniziative regionali su questo tema. In particolare la Regione ha potuto confrontare la propria esperienza con altre realtà sulle politiche per la sostenibilità economica, sociale e ambientale, attivando nuove sinergie con altri territori e definendo meglio il ruolo della bioeconomia nelle strategie e nei programmi regionali, anche in vista dell’obiettivo di una Regione neutra dal punto di vista delle emissioni entro il 2050 e della futura programmazione dello sviluppo rurale.

La Commissione Europea, con l’intervento del Vice Presidente, Jyrki Katainen, conferma il proprio impegno a guidare l’UE verso una diminuzione della dipendenza dalle risorse non rinnovabili. La bioeconomia è la chiave per accelerare questa dinamica, stimolando i sistemi produttivi e le filiere di consumo ad una ristrutturazione verso l’uso di materie prime di origine biologica e circolare. I settori che daranno il maggior contributo sono l’agricoltura, la silvicoltura, la maricoltura e l’acquacoltura, le industrie agroalimentari e tutte le industrie che trasformano materie organiche (tessile, legno, carta, conciario, ecc.), fino alle industrie di gestione e smaltimento dei rifiuti.

Per garantire le nuove filiere la Commissione prevede investimenti in nuove tipologie di impianti, chiamati bioraffinerie, che valorizzeranno le materie prime in nuovi bio-prodotti in sostituzione delle materie di origine fossile, includendo anche la produzione di energia e biocarburanti. Oltre al ruolo delle imprese, aspetti centrali sono la capacità di fornire nuove professionalità, con percorsi formativi adeguati alle esigenze delle imprese della bioeconomia, e il coinvolgimento della società civile, necessario a garantire la corretta percezione da parte dei cittadini e dei consumatori.

Per raggiungere l’obiettivo, la strategia europea pone un accento particolare sulla dimensione regionale, invitando le Regioni a contribuire all’implementazione delle 14 azioni indicate nella strategia europea, collegate a sua volta ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibili delle Nazioni Unite. Allo stesso tempo, 9 Stati membri dell’UE, tra cui l’Italia, hanno già adottato strategie nazionali sulla bioeconomia.

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