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Cambiamenti climatici, disastri aumentati negli ultimi 50 anni

Lo dimostra lo studio condotto da Sant’Anna e Pennsylvania University. I dati ci rivelano che l’impatto economico di un disastro particolarmente nefasto è aumentato di circa 20 volte

Cambiamenti climatici

Negli ultimi 50 anni, l’impatto economico degli eventi estremi si è moltiplicato a causa di un aumento sostanziale nei danni causati da ciascuno di questi disastri. E’ quanto riporta lo studio condotto da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di Eccellenza EMbeDS  e all’Istituto di Economia della Scuola Superiore Sant’Anna, insieme a colleghi della Pennsylvania State University.

Secondo le stime –  rispetto all’anno precedente – il costo di ogni evento catastrofico tra il 5% dei più dannosi, aumenterà ogni anno di circa 5 milioni di dollari, al netto degli aumenti attribuibili all’evoluzione di reddito e popolazione. 

Lo studio, pubblicato sui “Proceedings of the National Academy of Sciences”, analizza dati riferiti a un grande numero di disastri e dimostra che i danni collegati ad eventi estremi sono cresciuti in maniera considerevole negli ultimi decenni. I danni catastrofici stanno crescendo a ritmo più sostenuto nelle aree climatiche temperate come l’Europa e gli USA, che storicamente sono state meno colpite da eventi estremi.

“Se per esempio prendiamo come riferimento il 1970 e il 2010 – afferma Matteo Coronese, autore dello studio e dottorando in Economia alla Scuola Superiore Sant’Anna – i dati mostrano che l’impatto economico di un disastro particolarmente nefasto (tra l’1% dei più dannosi) è aumentato di circa 20 volte. Per essere più concreti, un singolo evento di questa portata nel 1970 causava circa 500 milioni di dollari di danni, mentre nel 2010 le perdite erano già salite a 10 miliardi di dollari. Ovviamente questi maggiori danni sono in parte dovuti all’aumento della popolazione e della ricchezza potenzialmente distruttibile (ad esempio edifici). Una volta tenuti in considerazione questi fattori, l’impatto economico degli eventi estremi risulta comunque raddoppiato. Più precisamente stimiamo che, ogni anno, un evento catastrofico (tra l’1% dei più dannosi) costi circa 26 milioni di dollari in più dell’anno precedente al netto degli aumenti attribuibili all’evoluzione di reddito, popolazione e prezzi”.

I dati presi in considerazione nello studio riguardano danni economici derivanti da disastri avvenuti in tutto il mondo tra il 1960 ed il 2014, e si concentrano su eventi collegati al cambiamento climatico da un gran numero di studi (alluvioni, tempeste, uragani, temperature estreme, siccità, incendi, frane e dissesti idrogeologici). 

Naturalmente ci vuole cautela nel formulare raccomandazioni di politica economica per i politici, le imprese, le associazioni, i cittadini, ma “lo studio ci consente comunque di concludere che i policy-makers, assieme a tutti noi, devono prepararsi velocemente ad affrontare l’aumento consistente dei danni estremi dovuti ai disastri naturali”, commenta Andrea Roventini, autore dello studio, docente di Economia alla Scuola Superiore Sant’Anna e responsabile del progetto GROWINPRO finanziato dalla Commissione Europea. “La necessità di interventi che attenuino le conseguenze catastrofiche dei disastri naturali futuri e consentano alle nostre società di adattarsi alle nuove condizioni climatiche – prosegue Roventini – è sempre più vitale ed imminente, anche in Italia, che come le altre zone temperate era considerata sinora considerato meno esposta. Inoltre, alla luce dei nostri risultati, un principio di cautela suggerirebbe di cercare di contenere la frequenza e l’intensità dei disastri naturali futuri con politiche di contrasto del cambiamento climatico”.

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