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Treesitting, all’albero di Natale ci pensa il Parco Poggio Valicaia

Terminate le feste, si può portare l’abete sulle colline di Scandicci; qui giardinieri e vivaisti professionisti lo accudiranno fino all’8 dicembre dell’anno prossimo

L’albero di Natale viene affidato al Parco Poggio Valicaia

Lo avete decorato con cura e lo avete reso per circa un mese il “re” della casa. Ma finite le feste, che fine fa l’albero di Natale? Semplice: si affida al Parco Poggio Valicaia per il “treesitting”! L’area verde sulle colline di Scandicci si propone infatti di accudire l’abete, innaffiarlo e montitorarne la crescita, per tutto il periodo estivo. Le piante possono godere dell’aria pulita e del fresco naturale del parco fino all’8 dicembre dell’anno successivo, quanto potrete riprenderlo e riportarlo nel vostro salotto. In questo arco temporale saranno giardinieri e vivaisti professionisti a prendersi cura del vostro albero. Per approfittare di questa opportunità, potete consegnare gli abeti con radici all’ingresso del Parco, lunedì 6, domenica 12 e 19 gennaio, dalle ore 10 alle ore 18.

Chi non ha posto in giardino – spiega l’ingegnere Pietro Rampini, direttore del Parco Poggio Valicaia – può portare qui il proprio abete. C’è da dire anche che queste piante, nate per essere alberi di Natale, possono avere radici compromesse, per questo se ne sconsiglia la messa a dimora per accrescimento naturale: potrebbero avere dei problemi di stabilità”.

Il treesitting – continua Rampini –  è un’iniziativa rivolta a coloro che preferiscono avere un albero di Natale naturale e non in plastica. Un albero con radici è un prodotto che proviene da un’economia locale e circolare; ciò aiuta a creare una catena virtuosa di un prodotto organico che, dalla nascita fino alla sua morte, regala ossigeno. Inoltre, un albero ‘vero’ non viene smaltito in discarica”.

Lo stesso studio era già stato effettuato recentemente da Lapo Azzini, laureato della magistrale in Scienze e tecnologie dei sistemi forestali della Scuola di Agraria dell’Università di Firenze. Nella sua tesi, dopo aver preso in esame il ciclo di vita dei due prodotti, naturale e di plastica, ne determina il rispettivo impatto ambientale. In conclusione, anche il Dottor Azzini indica l’albero naturale come il più sostenibile in termini di emissioni e smaltimento.

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