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Capitale cultura 2021: Volterra vince il sondaggio di intoscana

Seconda Livorno, terza Pisa e quarta Arezzo. Hanno votato sui social oltre 1000 persone. Nella finalissima Volterra bissa la città labronica

Volterra

Volterra bissa Livorno nella finale e stravince il sondaggio della nostra testata  – intoscana.it – lanciato sui social Facebook, Twitter e Instagram, per iniziare a misurare le risposte del pubblico sulle quattro città toscane candidate a Capitale della Cultura 2021: oltre alle già citate Volterra e Livorno, in lizza anche Pisa e Arezzo che proveranno a riportare in Toscana, dopo l’esperienza di Pistoia nel 2017, il ‘titolo’ assegnato dal Mibact, il ministero per i beni culturali e il turismo.
Un’esperienza, quella delle capitali della Cultura che parte nel 2014, con un bando del ministero voluto dal titolare del dicastero Dario Franceschini. ‘Da quando abbiamo avuto l’idea di  istituire anche in Italia il titolo di Capitale della Cultura – ha spiegato il ministro –  ogni edizione ha avuto effetti concreti e positivi sullo sviluppo turistico e sulla fruizione del patrimonio culturale materiale e immateriale dei territori e delle città vincitrici’. I dossier di candidatura verranno esaminati da una giuria di sette esperti per arrivare entro il 30 aprile alla selezione di un massimo di dieci progetti finalisti da invitare in audizione. La città vincitrice sarà annunciata il prossimo 10 giugno.

C’è dunque attesa e le ‘quattro toscane’ sono già al lavoro per presentare le proprie proposte. La vincitrice del nostro sondaggio, Volterra (incoronata dai nostri lettori con 398 voti nella finale con la città labronica, ferma a 206),  in semifinale aveva già messo all’angolo Pisa, totalizzando 102 preferenze contro le 57 della città della Torre pendente. Sempre nella prima fase di selezione Livorno aveva avuto la meglio per un soffio (appena un voto in più) su Arezzo. 161 i votanti a favore della città labronica, 160 quelli della ‘rivale’.

Adesso però, al di là della prime preferenze del pubblico, le toscane devono fare sul serio per convincere la giuria ufficiale con una proposta innovativa e creativa. Il bando ministeriale ha infatti tra i suoi obiettivi proprio quello di sostenere, incoraggiare e valorizzare l’autonoma capacità progettuale e attuativa delle città, proprio per stimolare all’interno delle stesse comunità il valore della leva culturale per la coesione sociale, la crescita e lo sviluppo economico.

Volterra per la costruzione del proprio programma punterà sui giovani. Il Comune ha infatti aperto una call per selezionare 21 ragazzi e ragazze (dalla maggiore età fino ai 29 anni), provenienti non solo dal territorio volterrano ma anche dalla stessa Toscana e dal territorio nazionale. Un mix di cervelli che si ritroveranno tutti insieme per un living lab di quattro giorni nei quali l’obiettivo primario sarà la condivisione dei saperi per sviluppare una crescita e una rinascita della comunità. Gli under 30 avranno modo di calarsi nel pieno realtà volterrana: saranno infatti ospitati nelle proprie case dai cittadini, entreranno dunque in contatto con la parte più autentica del borgo. I giovani potranno quindi essere i primi promotori del ‘cambiamento’ e della crescita. La parola ‘crescere’ come detto in più occasioni dal progettista culturale Massimiliano Zane, che seguirà i ragazzi nel loro percorso insieme Paolo Verri, direttore della candidatura di Volterra – parla di futuro. Ed è proprio a questo che puntano i volterrani, ad un futuro scritto insieme, che partendo dalle radici della storia, dagli Etruschi fino al Rosso Fiorentino, sappia calarsi in un modello nuovo di valorizzazione dei talenti, dell’espressione artistica e della sua fruizione.

Acropoli etrusca di Volterra

A Pisa già da dicembre sono stati attivati i tavoli di lavoro con le Università, come annunciato dallo stesso sindaco Michele Conti. Il primo cittadino si è dichiarato convinto che la città abbia tutte le carte in regola per aspirare a questo importante riconoscimento. Di sicuro la città ha già fatto centro con iniziative che valorizzano lo spessore culturale di Pisa, dal museo delle Antiche Navi fino al nuovo allestimento del Museo dell’Opera del Duomo. Poi ci sono le conferme, da Palazzo Blu, sede da anni di importanti esposizioni e mostre, fino a Palazzo Reale.  Di certo c’è che Pisa farà leva anche sulle rinomate tre università della città e sul valore riconosciuto a livello internazionale dei propri centri di ricerca.

Piazza dei Miracoli Pisa

Tenta con convinzione la propria corsa per essere eletta capitale della cultura anche Arezzo. Si è riunito da appena una manciata di giorni il primo tavolo del comitato promotore dal quale – ha commentato lo stesso sindaco Alessandro Ghinelli – sono uscita idee innovative e ‘la volontà condivisa di lavorare fin da subito per realizzare un progetto che risulti originale, competitivo e vincente.” L’obiettivo – oggi – è dunque quello di presentare il dossier di candidatura entro il 2 marzo. Il comitato è composto, tra gli altri, da Comune, Fondazione Arezzo InTour, diocesi, Amministrazione provinciale, Soprintendenza beni artistici e paesaggio, Polo museale della Toscana, Camera di commercio di Arezzo e Siena, Università e Ubi Banca.

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Infine c’è Livorno, amatissima dai nostri lettori e portata in finale nel sondaggio di intoscana con 161 preferenze e altre 206 nel confronto diretto con Volterra. La candidature della città labronica fu annunciata nel 2019 dall’ex sindaco Filippo Nogarin e abbracciato dall’attuale amministrazione. I primi pilastri concettuali sulle quali venne costruita la candidatura erano quelli delle ‘Livornine 2021’ e ‘Livorno delle Nazioni’. Oggi la città continua a spingere sulla cultura come volano per rilanciare l’economia del territorio e i risultati arrivano: ultima testimonianza la mostra su ‘Modigliani e l’avventura di Montparnasse’ e a breve arriverà anche il ‘Festival Mascagnano’. Sul tema era intervenuto lo scorso dicembre l’assessore comunale alla cultura Simone Lenzi, ricordando che per la candidatura a capitale della cultura, sicuramente ‘la figura di Pietro Mascagni rientra tra gli asset su cui puntare per valorizzare la città”.

livorno

Insomma gli argomenti su cui lavorare con mancano. Mettere insieme risorse umane e intellettuali, visione e strategia, talento e concretezza: le città che puntano a salire sul podio di ‘capitale della cultura’ hanno già avviato un percorso che – comunque vada – sta stimolando energie positive per guardare al futuro delle realtà coinvolte e sta sostenendo collaborazione, unione d’intenti e partecipazione.

Tanta partecipazione che è arrivata anche anche dalla rete: al sondaggio di intoscana hanno partecipato 1084 lettori. Dietro Volterra si è piazzata dunque Livorno, a seguire Pisa ed Arezzo. Sicuramente quello della cultura è un tema sentito dai cittadini e dai viaggiatori stessi, le tante iniziative già attivate nelle città toscane testimoniano un’ottima risposta di pubblico, sia negli spazi museali che in quelli espositivi. Adesso però c’è da fare un ulteriore salto di qualità anche sulla fruizione dei beni artistici e culturali, utilizzando anche le opportunità che ci regalano innovazione e tecnologia. Vedremo quale ricetta metteranno sul piatto le toscane per convincere la giuria. Appuntamento al 10 giugno.

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