Cultura/

Donne della Cina più povera come Madonne del Rinascimento

Dal 12 aprile al 16 giugno la Fondazione Marino Marini di Pistoia ospita la prima personale della fotografa cinese Gao Yuan

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Donne ma soprattutto madri che si affacciano dai tondi di ispirazione rinascimentale con i loro sguardi consapevoli, rassicuranti, le giovani donne sorridono, avvolgendo i loro piccoli teneramente tra le braccia, altre, più serie e malinconiche, sembrano interrogarsi sul futuro che le attende. Sullo sfondo si profilano scenari urbani, contesti rurali e industriali, orizzonti nebulosi, cieli tinti da tramonti che sfiorano ponti e grattacieli nella contemporaneità di una Cina divisa a metà.

È una visione dualistica che contrappone il processo di rinascita economica e tecnologica al volto più povero della Cina, quella che la fotografa Gao Yuan cerca e identifica nelle dodici maternità abbinate ad altrettanti animali dello Zodiaco, antico complesso di segni della cultura e della tradizione alla quale l’artista appartiene.

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“Twelve Moons” è il titolo della personale che l’artista espone al Museo Marino Marini di Pistoia dal 12 aprile al 16 giugno negli spazi della Fondazione diretta da Maria Teresa Tosi. Il polo espositivo di Pistoia, il più importante centro di produzione mondiale dedicato alla figura di Marino Marini, protagonista indiscusso dell’arte del Novecento, promuove e organizza l’evento, nell’ambito di una ricca programmazione culturale che valorizza l’arte contemporanea e internazionale. 

Dodici è un numero chiave, dodici come il numero dei mesi che caratterizzano l‘anno italiano, dodici come gli anni di cui è composto lo zodiaco cinese e gli animali che simboleggiano l’anno di nascita esercitando secondo il pensiero orientale un’influenza determinante sulla vita delle persone. I ponti tra Italia e Cina, tra Rinascimento pittorico, simboleggiato nell‘iconografia classica della Madonna col Bambino, e quello attuale della società cinese si moltiplicano nelle figure ritratte da Gao Yuan. E non sono donne comuni ma persone in condizione di difficoltà e disagio. Sono madri provenienti da villaggi poveri, sperduti e disseminati su tutto il territorio cinese.

“Durante il processo di creazione di questo lavoro – rivela l’artista – ho gradualmente trovato una comprensione del legame tra la società cinese di oggi e l’Italia del Rinascimento: credo che le condizioni attuali della Cina manifestino la stessa disparità nella distribuzione culturale e patrimoniale tra classi sociali. Quello che voglio comunicare sono le dicotomie della nuova società cinese, coinvolta in un rapido sviluppo economico”.

Per informazioni:
www.fondazionemarinomarini.it

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