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Benvenuti racconta il lockdown alla Festa del teatro di San Miniato

Il 5 luglio il monologo dell’attore e regista toscano aprirà il festival che vede otto spettacoli a luglio in piazza Duomo

Alessandro Benvenuti

Costretta a rinunciare allo spettacolo centrale per rispettare le limitazioni anti Covid, la Festa del Teatro di San Miniato moltiplica gli appuntamenti puntando sui monologhi e una platea ridotta da 200 posti, ma garantendo lo svolgimento della rassegna culturale con otto spettacoli a luglio in piazza del Duomo.

Apre il festival un monologo di e con Alessandro Benvenuti, il 5 luglio, che porta in scena ‘Panico ma rosa. Diario di un non intubabile – Studio’ che trasforma in teatro 59 giorni di lockdown. Benvenuti, per la 74/a edizione del Teatro del Cielo racconterà l’isolamento obbligatorio di un autore-attore privato del suo naturale habitat, il palcoscenico, tra sogni e bisogni, ricordi e crudeltà, fantasie e humour.

“E lo farà – assicura il direttore artistico Masolino D’Amico – a modo suo: facendoci sorridere e riflettere senza rinunciare alla perfidia che abbiamo già apprezzato in un’altra situazione domestica da lui narrata come ‘Benvenuti in casa Gori’. D’altronde certe prescrizioni, che naturalmente rispetteremo, non possono che farci riflettere: sono vietate le prove agli attori e altre situazioni sceniche di contatto, ma si consente ai calciatori di giocare le partite e di effettuare scivolate, mischie e tutto il resto che in un match di football può capitare”.

“Realizzare la rassegna – osserva Marzio Gabbanini, presidente della Fondazione Istituto Dramma Popolare, che la organizza – è importante perché la cultura può essere il volano della ripartenza”.

Gli altri appuntamenti in cartellone sono ‘Albania casa mia’ (l’8 luglio), ‘La storia della colonna infame’ (10 luglio), ‘L’Abisso’ (13 luglio), ‘La vita salva’ (17 luglio), ‘Non plus ultras’ (20 luglio), che racconta della violenza negli stadi, il ‘Canto per la terra ferita’ (23 luglio) e ‘Il muro/The Block’ (27 luglio) di e con Matteo Corradini che è anche autore della rappresentazione centrale del Dramma, ‘Irma Cohn è stata qui‘, una storia di shoah, rinviata al prossimo autunno.

Per informazioni:
http://www.drammapopolare.it/

 

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