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Guasti, Michelucci e la storia del Monumento ai Tre Carabinieri

A Fiesole dal 17 febbraio al 30 settembre due mostre celebrano il sodalizio tra i due artisti che vollero ricordare il sacrificio dei tre militari nel 1944 contro i nazisti

Marcello Guasti, Monumento ai Tre Carabinieri

In occasione del 75° anniversario della liberazione dall’occupazione tedesca, Fiesole celebra il suo Monumento ai Tre Carabinieri, l’imponente scultura in bronzo creata nel 1964 da Marcello Guasti per la nuova terrazza panoramica ideata da Giovanni Michelucci nel Parco della Rimembranza. L’opera, che fu realizzata a vent’anni dall’eccidio, ricorda il sacrificio dei tre militari Alberto La Rocca, Vittorio Marandola e Fulvio Sbarretti, che avevano aiutato i partigiani impegnati contro le forze straniere e furono per questo trucidati dai nazisti il 12 agosto del 1944. Oggi Fiesole commemora le loro figure e la scultura voluta per ricordarle, rendendo omaggio anche all’architetto che la scelse, Michelucci, e all’artista che la realizzò, Guasti, uno degli scultori fiorentini più importanti del dopoguerra, scomparso proprio in queste settimane.

Le celebrazioni si sono aperte il 17 febbraio nella Sala Costantini, con la prima parte della mostra “Marcello Guasti, Giovanni Michelucci e il Monumento ai Tre Carabinieri”, intitolata “La genesi del Monumento: ‘Slancio verso l’infinito’”, e proseguiranno l’11 maggio nei suggestivi spazi del Museo Civico Archeologico, con l’inaugurazione della seconda parte, “Guasti e gli artisti suoi contemporanei in dialogo con l’antico”. Entrambe le sedi resteranno aperte sino al 30 settembre 2019. 

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La prima parte unisce storia, arte, e architettura, mentre la seconda si concentra sulla pittura e scultura in Toscana tra il 1945 e il 1965. La genesi del Monumento: ‘Slancio verso l’infinito’, nella Sala Costantini, da un lato ricostruisce questa storia di resistenza fiesolana attraverso documenti originali, alcuni dei quali inediti, come varie foto dei Carabinieri di Fiesole, dall’altro illustra come il dialogo tra arte e architettura moderna possa creare luoghi della memoria in grado di suscitare profonde emozioni. Ripercorre la genesi dell’opera progettata da Guasti in quella terrazza panoramica frutto dell’ampliamento del Parco della Rimembranza – finora dimenticato ma ora documentabile – proposto da Michelucci alla luce di una concezione non convenzionale di monumento commemorativo, visto come spazio evocativo collettivo, luogo della memoria capace di evocare la vita.

Guasti vince il concorso su invito aperto da Michelucci a quattro giovani toscani proprio per avere colto il nodo centrale del concorso, il rapporto con il paesaggio, con il quale riesce a dialogare efficacemente. Per l’artista, “l’idea fu di fare questa tenaglia e questa fiamma che la squarciava. Quindi aveva anche un significato simbolico della lotta fra il bene e il male e doveva essere messa in un punto che si potesse protendere verso l’infinito”. In mostra, oltre al modellino dell’opera e a straordinarie fotografie del monumento scattate da Guasti stesso, ci sono anche disegni e modelli di Michelucci, dalla Chiesa “dell’Autostrada” al memoriale a Michelangelo. Una sezione è dedicata al periodo in cui Guasti esplora il potenziale espressivo dell’arte informale: una ricca gamma di materiali, tra cui disegni, xilografie, sculture in legno, piombo e bronzo consente di cogliere “gli elementi vitali che hanno determinato la struttura e il ritmo dell’opera più impegnata di Guasti: il monumento a Fiesole”. La mostra si chiude con una video-intervista a Guasti, realizzata negli ultimi mesi e sino ad oggi inedita.

La seconda parte della mostra, “Guasti e gli artisti suoi contemporanei in dialogo con l’antico”, è ambientata nel Museo Civico Archeologico e ruota attorno all’opera di Guasti nel ventennio che va dal 1945 al 1965, mettendola in rapporto sia con gli artisti, in massima parte toscani, a lui contemporanei, sia con le opere antiche ospitate nelle sale del Museo: la disposizione delle circa quaranta opere d’arte, fra sculture, dipinti e xilografie, fra cui spiccano nomi come Marino Marini, Venturino Venturi, Arnaldo Pomodoro, Vinicio Berti, Gualtiero Nativi, Vittorio Tolu, Guido Gambone e Nello Bini, si ispira a vari aspetti del rapporto tra antico e moderno, dalla resa della figura alla rappresentazione naturalistica, al rapporto con le origini, potendo così cogliere le radici dell’arte di Guasti.

Marcello Guasti, Giovanni Michelucci e il Monumento ai Tre Carabinieri
Fiesole, Sala Costantini
17 febbraio – 30 settembre 2019 a cura di Jonathan K. Nelson
sabato-domenica, febbraio 10:00 – 15:00 | da marzo 10:00 – 18:00
ingresso libero

Guasti e gli artisti suoi contemporanei in dialogo con l’antico (1945-65)
Museo Civico Archeologico
11 maggio – 30 settembre 2019 a cura di Mirella Branca e Jonathan K. Nelson
tutti i giorni, 10:00-18:00
Si accede con il biglietto ordinario del museo

Per informazioni:
055 5961276

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