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Il Tibet nella pittura di Han Yuchen in mostra a Palazzo Medici Riccardi

Fino al 28 luglio a Firenze protagonista il Tibet, con i suoi paesaggi mozzafiato, i monasteri spettacolari, le montagne altissime, le antiche città perdute, la sua cultura millenaria e i suoi abitanti gentili

Pastorella, 牧羊女, olio su tela, 2012 - © Han Yuchen

Palazzo Medici Riccardi a Firenze fino al 28 luglio 2019, ospita Il regno della purezza. Il Tibet nella pittura di Han Yuchen, la prima personale in Italia dell’artista cinese curata da Cristina Acidini, ideata da Xiuzhong Zhang, promossa e organizzata dalla Zhong Art International, con la collaborazione dell’Accademia delle Arti del Disegno, dell’Accademia di Belle Arti di Firenze e della China National Academy of Painting.

Al centro dell’esposizione fiorentina è il Tibet, con i suoi paesaggi mozzafiato, i monasteri spettacolari, le montagne altissime, le antiche città perdute, la sua cultura millenaria e i suoi abitanti. Il Tibet ha sempre esercitato un fascino profondo su Han Yuchen che ne conosce profondamente tutti i luoghi. Negli ultimi dieci anni, ha attraversato, sia in estate che in inverno, gli altipiani e le vallate ai piedi delle montagne più alte del mondo, vivendo in tende, soggiornando con famiglie tibetane e visitando i pascoli. E questa intima familiarità emerge con forza in questa rassegna. Han Yuchen identifica in questa regione, innevata e mistica, il regno di una “purezza”, riposta nel candore fisico e spirituale. “I tibetani sono gente modesta e tenace” racconta l’artista. “I loro occhi sono pieni di gentilezza. La bellezza del Tibet sta proprio nella sua gente che vive felicemente e in maniera pacifica, ma in maniera intensa e passionale. La loro felicità mi commuove, per cui attraverso la mia arte cerco di portare altra gioia alle persone”.

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Non è un caso che questa mostra si tenga a Firenze, in Toscana, dove il nome stesso del Tibet risveglia gli echi di un interesse appassionato e duraturo che si è espresso e continua a esprimersi nei musei e nelle attività culturali. Nel Settecento, a Pistoia, il gesuita Ippolito Desideri, considerato il primo tibetologo in Occidente, accolto dal sovrano Lajang Khan durante un pionieristico soggiorno da missionario in Tibet, aprì la strada a numerose successive spedizioni italiane. A Firenze, nella sezione di antropologia ed etnologia del Museo universitario di storia naturale, fondato nel 1869 dall’antropologo Paolo Mantegazza, sono esposti rari oggetti liturgici tibetani mentre nel Gabinetto G. P. Vieusseux esiste un polo straordinario di documentazione fotografica e letteraria sul Tibet, grazie all’archivio di Fosco Maraini, che iniziò nel segno del Tibet la sua attività instancabile di orientalista.

Nato nel 1954 a Jilin, Han Yuchen si è formato all’Accademia Centrale di Belle Arti di Pechino. La mostra di Palazzo Medici Riccardi offre una selezione molto accurata dei suoi quadri, ventiquattro in tutto, che rispecchia solo in parte la sua ampia e varia attività artistica. Poeta oltre che pittore, si inserisce nella linea tradizionale della pittura d’inchiostri su carta e della calligrafia secondo l’uso antico. Con altrettanta sicurezza, si è impadronito della tecnica più rappresentativa dell’arte occidentale, la pittura a olio, esercitandosi nel ritrarre i compagni di lavoro nel periodo più tormentato della sua vita. Nonostante il suo talento precoce, circostanze avverse lo hanno tenuto lontano dall’arte, a causa della difficile posizione della famiglia, giudicata “controrivoluzionaria”. Costretto in gioventù a lavorare duramente, Han Yuchen ha avuto successo come imprenditore e questo ha fatto sì che potesse riprendere e dedicarsi con continuità a quella vocazione artistica che maturò fin dalla sua prima visita allo studio del famoso pittore Zhang Wenxin, a Pechino. Han Yuchen è stato deputato del X, XI e XII Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese, ed è anche membro della China Artists Association oltre che ricercatore nominato dalla China National Academy of Painting, Professore Onorario all’Accademia di Belle Arti Russa. Nel 2018 ha partecipato ad un’importante rassegna di pittura a olio cinese, curata da Claudio Strinati e ospitata nell’ala Brasini del Complesso del Vittoriano a Roma, presentando Sangzhu al lago sacro, opera del 2011 che sarà esposta anche nella mostra a Palazzo Medici Riccardi.

Orario mostra: dalle 10:00 fino alle 18:00 ultimo ingresso alle 17:30, mercoledì chiuso

Per informazioni:
Tel. +39 055268308, +39 3272183721
info@zhongart.it
www.zhongart.it

 

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