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Leonardo disegnò la Valdinievole da Montevettolini, ora le prove

Il volo di un drone dimostra che il paesaggio ritratto da Leonardo nel 1473 è quello che si osserva dal borgo medievale. Le novità ora in una mostra

Malanima e il paesaggio di Leonardo

Sono stati in tanti, tra storici dell’arte e studiosi, ad aver ipotizzato a più riprese che Leonardo, nel suo primo dipinto firmato e realizzato il 5 agosto del 1473, avesse disegnato la Valdinievole. Solo nel 2006, però, l’architetto Giovanni Malanima, amante e frequentatore dei dintorni di Monsummano Terme, pose l’attenzione su Montevettolini: era da questo borgo, in particolare dall’Oratorio della Madonna della Neve, che secondo lui era stato rappresentato il paesaggio. Restava da chiarire come fosse stato possibile per Leonardo ritrarre la valle da così in alto, ma oggi, grazie all’aiuto della moderna tecnologia, un drone ha dimostrato che è proprio quello il punto esatto che ha ispirato il panorama dell’artista.

La scoperta è raccontata oggi in una mostra in corso al museo della città e del territorio di Monsummano Terme e sarà presto in un libro, un’edizione aggiornata della storica pubblicazione che Malanima realizzò con Filippo Lorenzi. «Sono ormai più di dieci anni che noi sosteniamo questa teoria per la quale il dipinto è stato realizzato proprio a Montevettolini, ma ora finalmente la tecnologia ci viene in aiuto e ci porta anche delle prove concrete», spiega Malanima. «Fu il professor Antonio Natali, ex direttore della Galleria degli Uffizi, a dire in un suo libro che il disegno era stato realizzato a Montevettolini, ma dal poggio del Belvedere. A me non convinceva questo punto di vista, allora iniziai a girare tutte le colline dei dintorni; una volta salito sul campanile, capii che mi stavo avvicinando alla risposta».

L’immagine, infatti, rappresenta la valle con un punto di vista a volo d’uccello, proprio come altri disegni successivi del Padule di Fucecchio, di Vinci e di Empoli. Leonardo, però, non aveva dalla sua la tecnologia, quindi deve essere un’altra la ragione dietro a una rappresentazione dall’alto così ben fatta. «Supposi, da quel momento», continua l’architetto, «che Leonardo avesse utilizzato sapientemente la cartografia e anche io, con l’aiuto di una tavoletta dell’IGM, provai a realizzare qualcosa di analogo. Lo sottoposi al professor Pedretti: anche lui aveva mandato una squadra di fotografi nel Montalbano, ma ovviamente non aveva avuto riscontro. Leonardo ci aveva fregato tutti, fino ad allora, perché il punto di osservazione era ben più in alto».

Il drone ha preso il volo l’anno scorso, partendo a circa 30 metri dalla facciata dell’Oratorio della Madonna della Neve. È stato fatto salire a 100 metri di altezza e da lì è stata scattata la fotografia che oggi è esposta alla mostra. Accanto all’immagine, per una migliore comprensione, sono stati apposti una restituzione del disegno di Leonardo e i vari punti di riferimento.
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L’esposizione, curata dalla professoressa Carla Romby, mette al centro il rapporto dello scorcio del genio di Vinci con l’oratorio presente a Montevettolini.
«È molto probabile che Leonardo si fosse recato qui in quel giorno di agosto per la giornata di festa che coincide proprio con la data del dipinto. La devozione per la Madonna della Neve era molto sentita, in quegli anni, come testimonia anche il passaggio di molti pellegrini della Francigena. L’oratorio è fondamentale per questo quadro di Leonardo, il primo che ha firmato: l’oratorio è il motivo per cui Leonardo è venuto fin qui, l’oratorio è il motivo per cui esiste questo disegno».

La mostra sarà visitabile fino al 15 settembre nelle sale del museo della città e del territorio di Monsummano Terme, che ospitano anche una gigantografia della celebre pittura.

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