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Palazzo Fabroni a Pistoia riapre con una mostra di George Tatge

Fino al 16 febbraio il museo ospiterà 74 opere fotografiche dell’artista per la prima volta a colori

George Tatge, Terme di Traiano

Dopo dieci mesi di chiusura, con la mostra ‘George Tatge Il colore del caso’ curata da Carlo Sisi e realizzata dal Comune di Pistoia/Palazzo Fabroni con il contributo della Regione Toscana nell’ambito del progetto “Toscanaincontemporanea2019”, Palazzo Fabroni, Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia, riaprirà al pubblico al termine di alcuni importanti lavori di ristrutturazione che hanno determinato il recupero di un’ampia porzione del pianoterra.

La rassegna, aperta al pubblico fino al 16 febbraio 2020, nasce da una svolta nel modus operandi dell’artista. Noto da sempre per il suo lavoro in bianco e nero, da sette anni egli si dedica esclusivamente a riprese a colori. Non ha abbandonato il suo leggendario Deardorff, un banco ottico 13x18cm, che lo accompagna da quando è arrivato in Italia, 46 anni fa. Ma la scelta del colore ha richiesto un modo radicalmente diverso di guardarsi intorno. La mostra ci presenta così luoghi di misteriosa metafisicità, città sovraffollate, ma prive di persone, sospese nel tempo, quasi a sottolineare la solitudine esistenziale. Strade ed angoli dove vige quel conflitto continuo tra il man-made e la natura, una convivenza difficile e spesso comica. Oggetti ricorrenti nel lavoro di Tatge sono i muri, le barriere, i recinti, le staccionate. Visioni che ci toccano oggi con significati ancora più profondi ed attuali. E pure la fotografia di Tatge rimane lontanissima dall’essere documento. È pura metafora, un’espressione poetica che va oltre il visibile. Tatge si muove raramente con progetti precisi in mente. Preferisce vagare per lasciare che sia il mondo a sorprenderlo, che sia la sua psiche a reagire e a rispondere alle sollecitudini dei luoghi. Al Caso, appunto. Come Gerhard Richter, “non persegue obiettivi, né sistemi, né tendenze; non ha programmi, né uno stile, né una direzione; gli piace l’indefinito, lo sconfinato, l’incertezza continua”.

Sono dunque frutto del nuovo lavoro di George Tatge le 74 immagini, suddivise in sei diverse sezioni, di cui si compone la mostra, completamente pensata per le sale del secondo piano di Palazzo Fabroni, in una relazione stretta ed organica con il contesto architettonico dell’edificio, a tal punto che l’alternanza degli spazi, irregolari di forma e differenti per dimensioni, governa la disposizione delle opere.

La mostra permetterà di scoprire, inoltre, il nuovo volto di Palazzo Fabroni dopo alcuni importanti lavori di ristrutturazione, tra cui l’apertura di nuovi spazi riservati all’accoglienza del pubblico e di nuove sale destinate a funzione museale. Qui, dove ha trovato una nuova collocazione la biglietteria con il guardaroba e il bookshop, accoglie oggi i visitatori uno spazio appositamente ideato e realizzato per raccontare, attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative, la storia di Palazzo Fabroni e delle sue collezioni fino al nuovo giardino, contestualizzandone la presenza nell’ambito della rete dei Musei Civici di Pistoia e la collocazione nel cuore del centro storico cittadino.

Quattro nuove sale destinate a funzione museale ospitano poi le civiche raccolte d’arte dedicate al Novecento artistico pistoiese dalla seconda metà degli anni Venti alla fine degli anni Sessanta, con opere della ‘scuola’ pistoiese attiva nel periodo tra le due guerre e della cosiddetta ‘generazione di mezzo’ segnata dal contrasto tra figurativo e informale, e presenze di assoluto rilievo quali quelle dello scultore Marino Marini e della sorella gemella Egle, pittrice e poetessa, e degli artisti del gruppo denominato “Scuola di Pistoia” nel clima Pop degli anni Sessanta.

Rinnovato nel suo assetto complessivo e fulcro del rapporto fra la città e il contemporaneo, Palazzo Fabroni appare oggi il vero e proprio Museo del Novecento e del Contemporaneo di Pistoia, come il fascino e la bellezza dell’edificio (basti pensare alla magnifica enfilade di porte corrispondenti alla scenografica facciata curvilinea) si meritano. Una destinazione verso la quale, nel corso dell’ultimo decennio, si sono orientati l’adesione all’Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani (AMACI), che riunisce ventiquattro tra i più importanti musei di arte contemporanea del territorio nazionale, impegnati a costruire una vera cultura istituzionale dell’arte moderna e contemporanea nel nostro Paese; la riapertura dell’accesso principale da via Sant’Andrea; e il riallestimento della collezione permanente al primo piano, con la conseguente destinazione delle sale del secondo alle mostre temporanee.

Orari:
30 novembre | 31 dicembre 2019 dal martedì alla domenica e giovedì 26 dicembre ore 10.00/18.00
Natale e Capodanno ore 16.00/19.00
dal 2 gennaio 2020 dal martedì al venerdì, ore 10.00/14.00 sabato, domenica e lunedì 6 gennaio, ore 10.00/18.00
chiuso il lunedì.

Biglietti:
intero € 3.50 (comprensivi anche della mostra GEORGE TATGE | IL COLORE DEL CASO)
ridotto € 2.00
Possibilità di biglietto cumulativo fra due o tre sedi museali a scelta (valido tre giorni)

Per informazioni:
http://musei.comune.pistoia.it/

 

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