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#RegalaUnLibro, da Firenze la campagna per sostenere le librerie indipendenti

L’idea è stata lanciata in rete da Marco Agnoletti, direttore di Jump, agenzia fiorentina di comunicazione che per prima ha voluto dare il buon esempio acquistando 80 libri da regalare ai propri clienti. Dai social la campagna ha preso piede in tutta Italia: ad abbracciare l’idea anche Dario Nardella, Pierluigi Pardo, Corrado Formigli e il sottosegretario Simona Malpezzi

Leggere è un modo per vivere altre vite, un toccasana per l’anima, un eccellente nutrimento per il cervello, una cura per la nostra psiche oggi messa a dura prova da un’emergenza sanitaria improvvisa che colpisce il nostro modo di vivere, gli affetti, il nostro ‘io’.

Cosa rappresentano i libri nella nostra vita lo sappiamo bene, ognuno ha un suo personalissimo rapporto con la lettura ma in questa situazione quel rapporto diventa ancora più intimo. Ed ecco che un libro si trasforma in evasione ed a volte anche in speranza, in fondo è tutto amplificato in questo lockdown che imprigiona il corpo ma tiene libera la mente, almeno quella.

E allora perché non condividere questo ‘valore’ con gli altri e sostenere contemporaneamente lettura e piccole librerie indipendenti? E’ così che nasce la campagna #regalaunlibro. L’idea è dell’ex portavoce di Renzi e Nardella, Marco Agnoletti, oggi direttore di Jump, agenzia fiorentina di comunicazione che segue i rapporti con i media per Fabio Fazio ed è consulente di molte aziende, enti ed associazioni (dalla Roche fino ad Ance). All’attivo poi anche le campagne elettorali del sindaco di Firenze e del governatore Stefano Bonaccini in Emilia Romagna.

Però riguardo alla campagna #regalaunlibro l’ispirazione non è arrivata né dalla politica e neppure dalla televisione. E’ stato invece il web ad ispirare Agnoletti. ‘L’idea è nata ascoltando il mio podcast preferito – si chiama Copertina (su StorieLibere n.d.r.) e parla di libri, qui intervengono spesso i rappresentanti delle librerie indipendenti’.

Ed è proprio sul sostegno alle librerie indipendenti che si muove l’intera campagna, riscuotendo successo e adesioni soprattuto su Twitter. La Jump da parte sua ha già acquistato dalla libreria Todo Modo di Firenze circa 80 libri che ha regalato ai propri clienti, chiedendo a loro volta di replicare l’iniziativa, dunque acquistare e donare

“Questo maledetto virus, oltre a farci pagare un prezzo altissimo di vite umane sta producendo danni enormi in settori rilevanti della nostra economia – scrive la Jump sui social. Il mondo dell’editoria e quello delle piccole librerie indipendenti in particolare – già fragile e finora poco tutelato – patisce moltissimo questa crisi. La nostra (piccola) società è stata invece fortunatamente poco toccata finora dalla crisi e per questo abbiamo pensato che fosse giusto dedicare qualche ora del nostro tempo e qualche risorsa a questa iniziativa’.

E l’iniziativa pare funzionare davvero, tanto che a pochi giorni dal lancio è già stata abbracciata da moltissimi in tutta Italia, anche del mondo della politica, dell’informazione e della tv. Tra questi ci sono Pierluigi Pardo, il giornalista sportivo conduttore di Tiki Taka su Canale 5 che sui social racconta che regalerà una copia di Alta fedeltà di Nick Hornby. Gettonatissimo lo scrittore britannico scelto anche dal giornalista del Corriere Tommaso Labate che ha optato però su ‘Febbre a 90’. Dalla Toscana sostengono l’iniziativa anche il primo cittadino Dario Nardella, la vicesindaca Cristina Giachi, il deputato Giovanni Donzelli e il senatore Andrea Marcucci.

Non mancano poi il mondo della rete, dei sondaggi e della comunicazione politica a partire da Lorenzo Pregliasco e Giovanni Diamanti co-fondatori di Quorum e YouTrend. Anche il conduttore di Piazza Pulita su La7  Corrado Formigli sta sostenendo la campagna nata a Firenze, insieme a tanti, tanti altri. Scherza invece il direttore dell’edizione torinese del Corriere della Sera, Mario Castelnuovo dicendo che ai suoi giornalisti regalerà ‘Felici Felici’ di Yasmina Reza perchè ‘vorrei che scrivessero come lei’. Infine Il sottosegretario ai rapporti con il Parlamento Simona Malpezzi ricorda che sceglierà come dono dei romanzi classici per trovare ‘in tempo di domande inaspettate risposte’.

Quel che invece sembrano certe sono le risposte che la campagna #regalaunlibro potrebbe dare alle piccole librerie, custodi di cultura e sapere. E quel titolo donato sostiene anche i librai, il rapporto che hanno costruito nel tempo con i lettori, il ruolo sociale che hanno sempre svolto e che speriamo possano continuare a portare avanti con la stessa convinzione e le stesse opportunità anche dopo l’emergenza. Le librerie sono riaperte, ora sta a noi continuare a farle vivere con un gesto da replicare.

‘Torneranno presto tempi migliori, ne siamo certi – chiosano dalla Jump. Vogliamo pensare alla ripartenza e vorremmo che nessuno rimanesse indietro’.

Nessuno, esatto. Perché dopo il dolore per le morti di una pandemia globale non possiamo e non dobbiamo ritrovarci a piangere anche per un’Italia che rischia di far chiudere i battenti alla sua faccia migliore. E invece no, la bellezza viva del Paese che sta dentro le piccole librerie deve continuare a vivere anche grazie ai piccoli gesti. Proviamoci.

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