Cultura/

Firenze, Sant’Apollonia, via al percorso di partecipazione

Confronto aperto promosso dalla Regione Toscana sul futuro della struttura di Via San Gallo: si tratta dell’ex complesso monastico, oggi sede della mensa universitaria e luogo di aggregazione sociale e di uffici 

Sant’Apollonia

“Un caso sperimentale di rifunzionalizzazione di un bene culturale”, così la vicepresidente della Regione Toscana Monica Barni ha definito l’avvio odierno del percorso di confronto e partecipazione sul futuro dell’ex complesso monastico di Sant’Apollonia a Firenze, attuale sede non solo della mensa universitaria ma anche luogo di aggregazione sociale ed espressione delle controculture giovanili nelle diverse fasi del Movimento studentesco. La struttura è anche utilizzata da alcune realtà regionali, Fondazione Sistema Toscana e Toscana Spettacolo.

La Regione ha acquisto da alcuni mesi la piena titolarità di Sant’Apollonia. Il complesso è stato oggetto nel tempo di numerosi interventi di ristrutturazione parziale, in fase di ultimazione, e prima di affidare l’appalto per la progettazione e fattibilità definitiva e esecutiva dei lavori di restauro conservativo, la Regione ha deciso di avviare appunto un processo partecipativo.

Questo pomeriggio entrata libera per tutti negli spazi del Complesso, proprio per avviare la parte attiva del processo partecipativo, dopo quella di ascolto iniziata a luglio attraverso una serie di interviste. Il primo appuntamento è dalle 17 alle 18.30 con una visita guidata (necessario prenotarsi). A seguire, dalle 18.30 alle 20.30, nell’auditorium si svolgerà una tavola rotonda a cui interverranno, assieme alla vicepresidente ed assessora alla cultura e ricerca Monica Barni e all’assessore al patrimonio e partecipazione Vittorio Bugli, l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi, il presidente dell’Azienda per il diritto allo studio universitario Marco Moretti, il direttore a cultura e ricerca della Regione Toscana Roberto Ferrari, Francesco Alberto per l’Università di Firenze e il Laboratorio San Lorenzo, Bertram Niessen per l’agenzia di trasformazione culturale “Che fare” e il docente universitario, critico e traduttore Edoardo Rialti. Interverrà anche Anci Toscana, l’associazione dei Comuni, con il direttore Simone Gheri.

Il processo partecipativo, affidato ad uno spin off universitario, MHC-Progetto Territorio, si concluderà a novembre. Sono previsti altri tre incontri (il 9, 16 e 22 ottobre) per poi presentare i risultati raggiunti. 

“L’agenda delle politiche e interventi attuati negli ultimi anni da questa giunta, ma anche la tradizione storica più ampia delle amministrazioni locali di questa regione, ci dicono che i migliori risultati si sono ottenuti attraverso la partecipazioni dei cittadini alle scelte delle istituzioni, stimolandone l’intervento. Proseguiamo in questo solco”, ribadisce l’assessore alla presidenza, al patrimonio e alla partecipazione della Toscana, Vittorio Bugli.

 

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