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‘VISIO’: a Palazzo Strozzi 12 giovani artisti raccontano il Post-Internet

Fino al 1° dicembre arriva a Firenze ‘VISIO. Moving Images After Post-Internet’ a cura di Leonardo Bigazzi

‘VISIO’: a Palazzo Strozzi 12 giovani artisti raccontano il Post-Internet

L’arte contemporanea torna a Palazzo Strozzi dal 13 novembre al 1 dicembre 2019 con la mostra VISIO. Moving Images After Post-Internet, che riunisce le opere dei 12 artisti under 35 partecipanti alla VIII edizione di VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images – progetto promosso e realizzato dallo Schermo dell’arte Film Festival e curato da Leonardo Bigazzi.

VISIO. European Programme on Artists’ Moving Images è un progetto unico nel panorama europeo, nato per approfondire la visione degli artisti che utilizzano le immagini in movimento nella loro pratica artistica, promuoverne il confronto e favorirne la crescita professionale. Come dimostra l’ennesimo record di adesioni registrato quest’anno in poco più di due settimane, con oltre 105 richieste di partecipazione arrivate da 34 differenti Paesi (Albania, Argentina, Australia, Belgio, Cina, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Ghana, Giappone, Grecia, Inghilterra, Iran, Irlanda, Israele, Italia, Olanda, Norvegia, Palestina, Perù, Polonia, Portogallo, Russia, Serbia, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera, Sud Corea, Turchia).

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Negli ultimi anni la rivoluzione digitale e l’accelerazione imposta dai nuovi mezzi di comunicazione, hanno profondamente cambiato il linguaggio delle moving images e i loro modelli espositivi. Gli schermi dei computer e degli smartphone sono diventati il mezzo principale con cui le immagini e i video vengono condivisi, ridefinendo così la relazione tra pubblico e opera d’arte. Si è assistito all’ascesa della cosiddetta “condizione post-internet”, definizione adottata a partire dalla fine del primo decennio del 2000 per descrivere una pratica del fare arte che non poteva più prescindere dal confronto con la crescente iperconnettività della rete, sia in termini concettuali, che produttivi e distributivi.

Tuttavia il significato dell’espressione post-internet è variato alla stessa rapidità della tecnologia a cui era associato, diventando obsoleto e controverso, e riducendosi per lo più alla categorizzazione, spesso dispregiativa, di una vasta tipologia formale di opere. Un’estetica patinata influenzata dalla retorica visiva della pubblicità digitale, della computer grafica e del corporate branding. La mostra intende approfondire queste trasformazioni, l’eredità del fenomeno post-internet e le eventuali cause di un suo definitivo superamento.

“La mostra VISIO. Moving Images After Post-Internet – spiega il curatore Leonardo Bigazzi – intende riflettere sull’influenza che la rivoluzione digitale dell’ultimo decennio e il fenomeno post-internet hanno avuto sulla generazioni di artisti che ha vissuto questi cambiamenti negli anni della propria formazione. Le opere selezionate affrontano temi fondamentali del nostro tempo come la normalizzazione della violenza, l’identità di genere, le politiche dei confini, la privatizzazione della conoscenza, il limite tra reale e virtuale, il valore della memoria, la relazione tra uomo e animale e il senso di precarietà costante dell’esistenza. In mostra si ritrovano elementi tecnici e concettuali tipici delle pratiche post-internet, come l’uso di realtà virtuale (VR), immagini CGI, videogiochi e video appropriati dalla rete. Ci sono però anche artisti che concettualmente hanno deciso di distanziarsi da questo tipo di estetica, attraverso un linguaggio più cinematografico, film in pellicola e found footage.”

VISIO offre l’occasione di un confronto con le opere di 12 artisti under 35, selezionati attraverso un bando internazionale, che lavorano con le immagini in movimento: Rebecca Jane Arthur (1984, Gran Bretagna/Belgio), Miguel Azuaga (1988, Spagna/Germania), Patrick Alan Banfield (1984, Gran Bretagna/Germania), Enar de Dios Rodríguez (1986, Spagna/Austria), Eva Giolo (1991, Belgio), Inas Halabi (1988, Palestina/Olanda), Polina Kanis (1985, Russia/Olanda), Adam Kaplan (1987, Israele/Germania), Valentina Knežević (1989, Croazia/Germania), Agnieszka Mastalerz (1991, Polonia/Germania), Jacopo Rinaldi (1988, Italia), Igor Simić (1988, Serbia).

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