È tra i portali web più celebri al mondo per lo scambio e l’affitto di case e appartamenti, uno dei principali punti di riferimento per il mercato del travel 2.0 in cui disintermediazione, community e influenza delle recensioni costituiscono le parole d’ordine. Parliamo di “Airbnb” – www.airbnb.it - sito fondato nel 2008 e con sede principale a San Francisco in California, ma sempre più utilizzato anche in Italia e in Toscana.
500mila alloggi disponibili on line su scala globale, tra cui 17mila ville, 640 castelli, 1400 barche e, addirittura, 300 case sull’albero per le richieste più particolari. In Italia sono, invece, 45mila le location prenotabili (7400 a Roma), con una crescita nel 2013 del 110% rispetto all’anno precedente. 9000 gli spazi disponibili nella nostra regione, con Firenze leader nell’offerta con 3500 alloggi.
“Siamo sicuramente in continua espansione e ci stiamo radicando sempre più anche in Italia e in Toscana. Un trend positivo avviato dal 2011”, afferma Matteo Stifanelli, country manager per l’Italia, da settembre 2013, 28 anni, una laurea in lettere e un’esperienza professionale di rilievo all’estero, prima in Danimarca e poi a Berlino. “Il nostro successo si basa soprattutto sulla motivazione economica dei nostri utenti. È innegabile che in tempi di crisi tutti puntino al risparmio e sul nostro portale è possibile trovare soluzioni di pernottamento vantaggiose ed esclusive. Con la sicurezza della scelta derivante dalle recensioni, dai commenti e dalla credibilità della stessa community”.
Infatti Airbnb mette in contatto le persone che condividono esperienze di viaggio, con profili aggiornati dagli stessi utenti e un sistema di relazioni, tra chi affitta e prenota, in cui la fiducia e il supporto in loco diventano due condizioni imprescindibili.
“Ovviamente verifichiamo la veridicità dei profili. I nostri stessi fotografi ci forniscono le immagini delle case e degli appartamenti. Gli host, coloro che condividono gli alloggi, hanno una copertura assicurativa, che può raggiungere i 700mila euro, a tutela del proprio immobile”.
In Italia, ogni notte, alloggiano circa 12mila persone con Airbnb, 175mila in tutto il mondo. Numeri consistenti se si pensa che sono quasi 10milioni le persone che hanno utilizzato questo portale dalla sua messa on line. Un modello di business che rientra nella cosiddetta “sharing economy”. Airbnb è infatti una piattaforma collaborativa, di scambio e condivisione di beni. 700 dipendenti diretti ma, soprattutto, 60mila proprietari che ogni notte affittano una stanza o una casa. Un portale che se, da una parte, può erodere il mercato degli alberghi di fascia medio-bassa, dall'altra, apre al turismo territori finora maginali per mancanza di strutture ricettive di qualità.
“La nostra filosofia – continua Stifanelli – si fonda tutta sul rapporto umano e ciò che ne ha determinato il successo è proprio la cultura dell’ospitalità, un tratto distintivo degli italiani. Oltre, naturalmente, alle esperienze e gli spazi unici che il nostro servizio offre ai viaggiatori. Non facciamo concorrenza agli alberghi, tuttavia è chiaro che abbiamo innovato in un settore in cui ormai le regole della costruzione del viaggio e della vacanza stanno profondamente cambiando”.
[Sotto un servizio video realizzato alla Bit - Borsa del turismo on line - 2012]
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