In principio era addirittura l’Epopea di Gilgameš, uno dei più antichi poemi scritti conosciuti, oggi è (anche) un fenomeno commerciale come Game of Thrones: e tra queste due sponde si muovono autori e narrazioni molto diverse, non solo l’indiscusso maestro Tolkien, ma anche il Tasso della Gerusalemme liberata. Stiamo parlando del fantasy, un genere poliedrico e intermediale, capace di spaziare dalla letteratura ai giochi di ruolo: a indagare le sue molteplici facce arriva il saggio Di tutti i mondi possibili, appena uscito per la casa editrice toscana Effequ.
Curato da Silvia Costantino, il volume raccoglie gli interventi di nove autori molto diversi tra loro che riflettono intorno ai topoi del fantasy e rendono giustizia a un mondo spesso accusato di vacuità ed escapismo, capace invece di fare appello “alle nostre radici piu profonde, alle nostre paure ataviche” e di richiamarci all'infanzia “ma per parlarci del presente, del mondo che ci circonda, del cammino delle nostre esistenze”, come spiega nella prefazione la scrittrice Licia Troisi.
Il fantasy affonda le sue radici nel mito, nelle storie che l’umanità si racconta seduta in circolo dall’alba dei tempi: non a caso Di tutti i mondi possibili è nato da una serie di incontri tra narratori, il Sublime Simposio del Potere, che si è formato sotto l’egida di Vanni Santoni, autore del ciclo fantasy Terra ignota - e del libro sui giochi di ruolo La stanza profonda, tra i finalisti del Premio Strega - che nel suo saggio affronta il tema del gruppo degli eroi.
Si addentra invece nel lato oscuro Edoardo Rialti, che nel suo intervento ci presenta le diverse incarnazioni dell’Avversario, dal classico Oscuro Signore di Mordor, potente perché rimane sempre nell’ombra, alla moderna incarnazione del demoniaco dell’Uomo in Nero in The stand di Stephen King fino a Voldemort, nemico ma più che altro doppelganger di Harry Potter, come lui orfano e mezzosangue. Francesca Matteoni ci porta sulle tracce dei folletti, spiriti collegati agli antenati ma anche bambini morti o mai nati, mentre Matteo Strukul raccoglie le eroine al femminile e Francesco D’Isa si avventura in una riflessione molto interessante sulle sentinelle, ovvero l’uomo comune, il cui sangue nei fantasy scorre copioso: figure che a moltitudini affollano le pagine, il cui scopo non è soltanto fare da comparsa ma rappresentare l’unità di misura minima del potere del protagonista o del suo rivale, nonché un tentativo di avvicinare il lettore al concetto di infinito.
Mentre Silvia Costantino ci parla di adolescenza, Giovanni De Feo dei luoghi del fantastico e Sergio Vivaldi del barbaro, Vincenzo Marasco chiude il libro riflettendo sul destino dell’eroe e sul suo rapporto con la grande Storia. Tendendo un filo che unisce epica e fantasy, attraverso una splendida esegesi de Il Signore degli Anelli, Marasco porta a galla il cuore delle narrazioni che più sanno commuoverci, perché parlano della condizione umana in toto: è la capacità di compiere il nostro meglio nel tempo che ci è concesso, nonostante possa sembrare insensato, trovando la forza di dare un significato al nostro passaggio terreno, anche se si trattasse solo – come insegna Gandalf – della “speranza di uno sciocco”.
Di tutti i mondi possibili sarà presentato domani, venerdì 21 aprile, a Firenze alla Libreria IBS alle 18, con la curatrice Silvia Costantino, l’editore Francesco Quatraro e gli autori Francesco D’Isa, Edoardo Rialti, Sergio Vivaldi.