Il Teatro del Maggio saluta il 2018 con un doppio appuntamento che vede protagonista il maestro Esa-Pekka Salonen. Salonen, direttore d'orchestra finlandese tra i più grandi della contemporaneità, guiderà l'orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un programma non convenzionale, emblema di una stagione sinfonica di altissimo profilo.
Si comincerà con Daphins et Chloé, symphonie chorégraphique in tre quadri per coro e orchestra di Maurice Ravel, balletto che mette in risalto la scrittura, l'eleganza e la chiarezza del suono tipiche delle pagine scritte dal compositore francese. Una composizione dalle tinte forti che richiama un'idea di classicismo e perfezione. A fare da contraltare alle atmosfere rarefatte di Ravel ci pensa Le Sacre du printemps, tableaux de la Russie paenne en deux parties di Igor Stravinskij. Il balletto, incalzante e turbinoso, scritto dal compositore russo nel 1913, sconvolse l'Europa dei primi del Novecento perché rappresentava un genere musicale mai ascoltato prima in Occidente. Una musica vibrante dai ritmi percussivi incessanti che, dopo aver fatto gridare allo scandalo, avrebbe fatto da apripista a tutte le composizioni del XX secolo.
Da una parte dunque la quintessenza della raffinatezza francese di Ravel, dall'altra i fuochi d'artificio delle note di Stravinskij, nel mezzo una composizione dello stesso Esa-Pekka Salonen, intitolata Pollux, mai eseguita in Italia prima d'ora, chiamata a chiudere il cerchio della proposta del Teatro del Maggio di fine anno. Una proposta che, in linea con la filosofia del teatro e con la programmazione della stagione sinfonica, abbina partiture sublimi a pagine meno rappresentate o inedite, dando la possibilità al pubblico di festeggiare l'arrivo del nuovo anno con un concerto non convenzionale e molto ricercato.
Il 31 dicembre, alla fine del concerto, il Teatro del Maggio ha organizzato un brindisi di auguri offerto a tutti gli spettatori.
Per informazioni:
www.maggiofiorentino.com
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