Sarà la signora Irma, di 108 anni, la testimone d'eccezione per festeggiare i 70 anni dal riconoscimento del diritto di voto alle donne: un anniversario che la Regione Toscana celebra con uno spot video realizzato per l'occasione che ha come protagonista la signora Irma, che votò per la prima volta a 38 anni il 2 giugno 1946.
Il suffragio femminile è stato introdotto in Italia solo dopo la seconda guerra mondiale, a seguito di un percorso lungo e difficoltoso. In Toscana e in Veneto, però, le donne partecipavano alle elezioni di politica locale già nella prima metà dell'Ottocento, anche se non potevano essere elette. In Toscana un decreto datato 20 novembre 1849 sanciva il diritto di voto amministrativo per le donne, attivo ma non passivo, attraverso una procura; e dal 1850 anche tramite una scheda inviata al seggio con una busta sigillata.
Nel 1877 Anna Maria Mozzoni, considerata la pioniera del femminismo italiano, presenta al Parlamento la prima petizione a favore del voto femminile. Da allora ci sono voluti altri settant'anni prima che le donne italiane potessero cominciare ad esprimere la propria opinione politica attraverso il voto. Il dibattito politico nei primi decenni del secolo fu intenso, promosso soprattutto dal partito socialista e dall'Udi, ma in seguito si diffuse con forza anche nella dottrina sociale cattolica. Così, mentre in Inghilterra il movimento delle suffragette già nel 1918 assicura il voto alle donne, conquistato poco dopo anche negli Stati Uniti, in Italia si dovrà attendere fino al 1946 con le prime elezioni amministrative del 10 marzo e poi a livello nazionale, questa volta anche con il diritto all'elettorato passivo, con il referendum istituzionale e l'elezione dell'Assemblea costituente del 2 giugno 1946.
Fu un passo avanti socio-culturale dell'intera società italiana, sospinta dal movimento femminista, nonché il riconoscimento dell'impegno profuso dalle donne durante la Seconda Guerra Mondiale e la Resistenza. E ventuno donne trovarono posto nella neonata Costituente, andando a contribuire alla redazione della Carta Costituzionale.
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