Attualità/

Festa della Liberazione, Giani ricorda le vittime di Stazzema, Nardella suona al violino “Bella ciao”

In tutta la Toscana si sono tenuti momenti di commemorazione per le vittime del nazifascismo ma anche feste, canti popolari per ricordare il grande desiderio di libertà dei nostri partigiani

Festa della Liberazione - © Veronika_Andrews, Pixabay

Il presidente Eugenio Giani ha voluto celebrare la festa della Liberazione a Sant’Anna di Stazzema ricordando i 560 innocenti uccisi dai nazifascisti in quel luogo carico di memoria legata alla Resistenza.

Dopo le celebrazioni a Firenze in piazza dell’Unità Italiana, alle 10, con la deposizione di una Corona di alloro in onore ai caduti, insieme al sindaco, al prefetto di Firenze, ai rappresentanti di Anpi e delle Forze armate, Giani si è recato al Parco della pace per l’inaugurazione del trittico in ceramica di Carlo Carli da Sant’Anna a Buch. Insieme al presidente Giani, anche la vicepresidente del parlamento Europeo Pina Picierno,  il sindaco di Stazzema Maurizio Verona, e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo.

“La nostra identità, la nostra unità nazionale, nascono lì, in quel tempo. Da quella spinta verso la libertà, la democrazia e la pace, nacque la Repubblica e si avviò il cammino che portò alla costruzione della nostra casa comune europea. È nostro dovere, un dovere di tutti, non disperdere un patrimonio così grande e prezioso. È solo rimanendo coerenti con i nostri valori fondanti che potremo costruire un futuro migliore. Per l’Italia e l’Europa, per tutti i cittadini italiani ed europei. Come seppe fare quella straordinaria generazione“, questo il commento di della Picerno.

In tutta la Toscana ieri si sono tenuti momenti di commemorazione per le vittime del nazifascismo ma anche feste, canti popolari per ricordare il grande desiderio di libertà dei nostri partigiani. L’assessore Stefano Baccelli prima di raggiungere Giani a Sant’Anna ha preso parte alle cerimonie a Lucca, Simone Bezzini ha iniziato la sua giornata dedicata alla memoria a Castelnuovo Berardenga per poi andare a Siena per la deposizione della corona ai caduti e prendere parte al corteo nel centro storico della città.

Come sarebbe bello se il 25 aprile fosse davvero la festa di tutti: fermarsi tutto il giorno e assaporare in ogni gesto, dal più semplice al più impegnato, la libertà che respiriamo. Ho sempre immaginato una piazza viva con i palloncini tricolore e i bambini insieme ai genitori e ai nonni ad accogliere il corteo mentre tributa il doveroso ricordo ai caduti della Resistenza. Eppure non è ancora così. Il 25 Aprile va onorato. E chi ricopre incarichi istituzionali ha il dovere di prendere parte alle celebrazioni, incarna l’espressione più alta della democrazia conquistata e porta al collo la fascia della rappresentanza che impone rigore e compiti ineludibili. Sapere che oggi ministri ed alti rappresentanti delle istituzioni trovano scuse banali per disertare è inaccettabile. Incedere e ostinarsi in virtù di una imposta pacificazione a intitolare a Almirante una via cittadina a Grosseto è incredibile quanto sconcertante. E dimostra che abbiamo ancora troppa strada da fare e che ha ancora molto senso invocare “ora e sempre Resistenza!”, questo il messaggio dell’assessore Leonardo Marras a Grosseto per la mattinata organizzata da Anpi e a Castiglione della Pescaia nel pomeriggio per assistere alla simbolica liberazione di una tartaruga marina salvata e curata dal centro di recupero TartAmare. Con lui anche l’assessora Monia Monni.

Alessandra Nardini ha partecipato alle manifestazioni del Comune di Carrara e della Provincia di Massa Carrara. La sua giornata poi si è conclusa nel suo paese d’origine così come riferito dalla stessa: “Il mio 25 aprile si è chiuso “a casa”, a pochi passi dove sono nata, cresciuta, e dove vivo, Santo Pietro Belvedere. È stato bello sentir risuonare “Bella Ciao” nella nostra piazza, all’interno di un intensissimo spettacolo di teatro in musica voluto dall’Amministrazione Comunale di Capannoli e realizzato da Viviteatro.Sono felice ed orgogliosa che la Regione abbia sostenuto questa idea contribuendo alla sua realizzazione. La Memoria deve risuonare ovunque in Toscana, in ogni piazza, in ogni angolo delle nostre città e dei nostri borghi”. Mentre Serena Spinelli ha preso parte alla deposizione dei fiori al Tabernacolo di Gello, nel Comune di Fiesole, in ricordo dei civili fucilati dai tedeschi.

“La Resistenza è la nostra identità nazionale. Se ci diciamo italiani ci diciamo anche antifascisti, non possiamo dirci italiani se non siamo antifascisti ed è su questi valori che dobbiamo fondare una memoria comune”. Così il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto dall’arengario di Palazzo Vecchio per la celebrazione del 25 aprile, 78esimo anniversario della Liberazione nazionale”, è stato l’esordio in piazza della Signora del discorso del sindaco di Firenze, Dario Nardella che nel pomeriggio ha scelto la musica, lui che ha studiato al conservatorio, per raccontare agli studenti di alcune scuole superiori fiorentine il messaggio della libertà e lo fa fatto eseguendo con il suo violino “Bella ciao”: “Come disse il grande giurista Piero Calamandrei agli studenti milanesi nel 1955: ‘Se volete andare in pellegrinaggio nel luogo dove è nata la nostra Costituzione, andate nelle montagne dove caddero i partigiani, nelle carceri dove furono imprigionati, nei campi dove furono impiccati. Dovunque è morto un italiano per riscattare la libertà e la dignità, andate lì o giovani, col pensiero, perché lì è nata la nostra Costituzione“.

I più popolari su intoscana