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A Firenze la “rivoluzione” dei mercati del centro: solo prodotti Made in Italy

Entro il 2023 saranno rinnovati anche tutti i banchi secondo il nuovo regolamento del commercio su area pubblica del capoluogo toscano

Mercato di San Lorenzo a Firenze

Entro il 2023 mercati del centro storico a Firenze dovranno vendere solo prodotti made in Florence, Tuscany, Italy all’interno di banchi rinnovati e architettonici. Sono le principali novità del nuovo regolamento del commercio su area pubblica (che sostituisce il precedente, datato 2008), presentato dal sindaco Dario Nardella e dall’assessore Federico Gianassi per il rilancio del settore gravato dalla crisi Covid.

Dopo l’approvazione del regolamento in Consiglio spetterà poi al ‘piano delle aree’ il compito di definire le collocazioni dei banchi nei singoli mercati: il piano sarà adottato al termine delle procedure di rinnovo delle licenze che si concludono entro il 30 giugno 2021.

Le postazioni in centro storico sono circa 500. La norma sui prodotti dell’artigianato fiorentino, toscano e italiano entrerà in vigore, gradualmente, entro i prossimi tre anni: il cambio prevede l’esposizione del 30% dei prodotti locali e nazionali entro un anno, del 60% entro due anni e del 100% entro tre anni dall’entrata in vigore del regolamento. L’operatore può chiedere una deroga, presentando un allestimento innovativo e diverso ma dovrà passare dall’autorizzazione del Comune di Firenze. Per quanto riguarda la riqualificazione dei banchi del centro storico Palazzo Vecchio nominerà entro sei mesi una commissione per realizzare un modello di banco architettonico coerente con lo stile della città: i nuovi banchi saranno realizzati entro due anni dall’adozione del piano.

Il regolamento ha una parte dedicata ai mercati al coperto di Sant’Ambrogio e San Lorenzo: vengono introdotte regole di tutela delle singole attività e delle merci vendute si banchi per evitare in futuro che venga cambiata l’offerta merceologica. Tra le altre novità anche l’aggiunta del 1 novembre tra le date di apertura di mercati straordinari. La riqualificazione dei mercati coperti avviene con la mappatura delle attività e vengono posti limiti alle variazioni nei mercati alimentari al fine di mantenere la loro vocazione storica.

“É una sfida, una vera rivoluzione – ha spiegato Nardella -. Credo che questo sia un modello che dovrebbero perseguire tutte le città italiane. É anche una bella occasione di rilancio per un settore che adesso è in grave difficoltà: puntiamo sul decoro e sulla qualità della merce esposta nei mercati turistici del centro oltre che su una nuova tipologia di banco che rispetti la fiorentinità”.

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