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A Firenze porte chiuse nei negozi coi condizionatori accesi

L’ordinanza del Comune sarà in vigore dal 1 agosto al 1 settembre: un provvedimento analogo a quello varato a Parigi. Firenze vieta anche l’uso di acqua per scopi non domestici

Via Tornabuoni

Se l’aria condizionata è accesa le porte dovranno essere chiuse chiuse. È la norma di buon senso che dall’1 agosto dovranno osservare a Firenze gli edifici con accesso al pubblico, gli esercizi commerciali e di somministrazione, in base all’ordinanza firmata dall’assessore all’ambiente del Comune, valida fino all’1 settembre. Un provvedimento analogo a
quello appena varato a Parigi che, si spiega da Palazzo Vecchio, sta valutando di rendere permanente la nuova regola.

L’ordinanza per limitare i consumi di energia

Dall’ordinanza sono esclusi esercizi commerciali e di somministrazione che hanno spazi e dehors all’aperto, gli esercizi le cui porte di accesso al pubblico non si affacciano direttamente verso l’esterno (ad esempio negozi all’interno dicentri commerciali) o quei negozi dotati di ‘lame d’aria’ per evitare la dispersione termica, così come i locali in cui l’eccessivo affollamento richieda idoneo ricambio d’aria o renda impossibile la chiusura delle porte.

L’ordinanza prevede una sanzione per gli inadempienti da 25 a 500 euro ed entrerà in vigore da lunedì per permettere la migliore organizzazione delle strutture.
“Vogliamo posizionare la nostra città tra le grandi capitali europee in prima linea nella sfida per la sostenibilità, è una scelta condivisa col sindaco e strategica per Firenze – afferma l’assessore all’ambiente – questa estate gli effetti dei mutamenti climatici in atto e della crisi energetica sono davanti agli occhi di tutti e solo cambiando abitudini e aumentando la consapevolezza sarà possibile invertire la rotta, dobbiamo eliminare gli sprechi e limitare i consumi: tutti insieme dobbiamo fare qualcosa”.

Vietato l’uso di acqua per scopo non domestico

A proposito di cambiamenti climatici e siccità, sempre oggi il Comune di Firenze ha varato un’altra ordinanza che vieta alle utenze private di utilizzare acqua potabile per scopi diversi da quelli igienici e domestici e in particolare: annaffiare giardini e orti, lavare cortili o auto, riempire vasche o fontane ornamentali. Il provvedimento, spiega Palazzo Vecchio, entra in vigore da subito.

Il Comune non è in emergenza idrica ma la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza regionale ed è fondamentale non abbassare la guardia. La sanzione prevista per gli inadempienti sarà da 25 a 500 euro e la scadenza è il 30 settembre.

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