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A Firenze rinasce il Teatro dell’Oriuolo con una nuova piazza-giardino a due passi dal Duomo

Completata la demolizione delle strutture fatiscenti su 300 mq, si chiamerà Teatro della arti visive e sarà il primo “teatro digitale” a Firenze

Il Teatro dell’Oriuolo chiuso da quasi 30 anni e in stato di abbandono ha rappresentato una delle più attive realtà teatrali del dopoguerra fiorentino. Ospitato dal 1951 al 1993 al piano terra del Palazzo Bastogi e in particolare nel cortile, si è rivelato impossibile da mettere a norma e conservare a causa della fatiscenza delle strutture originali, che sono state quindi demolite andando a ricreare l’originario spazio aperto adatto ad allestimenti e manifestazioni.

L’intervento di demolizione ha interessato 2200 metri cubi (circa 300 mq), principalmente nell’area della ex platea, e ha previsto un impegno di circa 150mila euro, ai quali si aggiungono i 450mila euro destinati al recupero per un importo complessivo di lavori di 600mila euro già finanziati dal Comune.

Le baracche lasceranno il posto a una piazza-giardino interna a vocazione culturale, mentre il vecchio palcoscenico sarà recuperato. Nella piazza-giardino, su un’area triplicata rispetto a quella originaria grazie all’abbattimento di volumi, sarà realizzato uno spazio multifunzionale con vocazione espositiva e una grande ruota cinematografica.

Nei locali della ‘ex scena’ nascerà il ‘digital teatrum’: un luogo fisico attrezzato con strumentazioni digitali per consentire a cittadini e visitatori di sperimentare direttamente le arti digitali senza la mediazione di uno schermo.

Teatro delle arti visive, rendering

“Una grande opera culturale per la ripartenza post pandemia – ha detto il sindaco Dario Nardella -, ma anche un intervento di alleggerimento volumetrico nel cuore dell’area Unesco che libera una nuova grande piazza verde per la fruizione culturale. Un intervento innovativo in Italia, sul modello dei musei digitali d’oltreoceano, che avrà la caratteristica unica di essere integrato con la biblioteca delle Oblate e di essere a due passi dal Duomo”.

 

 

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