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Addio a Paolo Coccheri, fondatore delle Ronde della Carità

Scomparso a Firenze all’età di 85 anni. Ha iniziato seguendo gli insegnamenti di La Pira e di Fioretta Mazzei, poi è diventato lui stesso simbolo di solidarietà

Paolo Coccheri

Un punto di riferimento per il mondo della solidarietà, ma Paolo Coccheri  è stato soprattutto un uomo buono e generoso. Ieri la notizia della sua scomparsa, in una casa di cura, e tutta Firenze si è ritrovata un po’ più povera. Aveva 85 anni e nella sua vita di cose ne ha fatte tante, ma in tanti lo ricordano per aver fondato  nel 1993 le Ronde della carità e della solidarietà per aiutare i senza fissa dimora.

Prima è stato insegnante di educazione fisica ma anche attore, regista e teorico del teatro, per anni assistente di Orazio Costa. A Firenze fondò il Laboratorio dell’attore e, nel 1980, il Festival internazionale dell’attore a Montalcino. Alla fine degli anni Settanta, poi la svolta. Si lasciò folgorare da Giorgio La Pira. “Scoprii che La Pira era andato sulle strade a raccogliere poveracci e li aveva portati nella chiesa di San Procolo, dove si celebrava la messa del povero. Capii allora che cosa avrei fatto. Cominciai a frequentare la messa e, dopo essermi messo in contatto con Fioretta Mazzei, la segretaria di La Pira, cominciai con un thermos a girare per le strade. Avevo visto le suore di Santa Teresa di Calcutta distribuire la cena ai diseredati, mi dissi: noi daremo loro la colazione”. Raccontava così l’inizio della sua nuova vita.

Nacquero così le Ronde della carità, prima a Firenze e poi in altre dieci città. Diede poi vita ad altre associazioni: i Cacciatori di briciole, che la sera raccolgono brioches e paste avanzate nei bar per poi distribuirle ai clochard; gli Angeli della città,  per difendere i cittadini dalla microcriminalità; gli Angeli costruttori, che aiutano gli anziani nei piccoli lavoretti di casa.

Tutta Firenze porta nel cuore il suo sorriso e il sindaco Dario Nardella lo ricorda così: “La scomparsa di Paolo Coccheri mi addolora tantissimo. Con le Ronde della carità ha dedicato la sua vita agli ultimi con l’esempio di La Pira nel cuore. Con lui ho avuto sempre un rapporto speciale, i suoi messaggi mi confrontavano sempre. Mi mancherà e mancherà a tutti noi”.

Anche il Consiglio regionale della Toscana ha voluto rendergli omaggio attraverso le parole del presidente Antonio Mazzeo: “Con lui se ne va uno degli esempi più alti di ciò che rappresenta l’impegno per gli altri e per gli ultimi in particolare. Le sue tracce, come quelle prima di Don Milani e La Pira, resteranno profonde in tutti noi, in tutti i fiorentini e i toscani. Perché ci ha insegnato, prima con l’esempio che con la parola, il principio fondamentale della nostra vita di comunità: il dovere umano di non voltarsi mai dall’altra parte”.

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