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Afghanistan, sindaci pronti ad accogliere i profughi. Giani convoca un tavolo in Regione

Il presidente Giani ha convocato per lunedì prossimo un tavolo di coordinamento per promuovere iniziative di assistenza e accoglienza in relazione all’emergenza profughi afghani. Intanto la rete Anci ha scritto al Governo

Gruppo di rifugiati - © Ansa

Sono passati pochi giorni da quando Kabul è caduta nelle mani dei talebani che hanno annunciato la rinascita dell’Emirato Islamico, uno stato fondato sull’interpretazione più radicale della legge islamica.

Le promesse di uno moderato, basato sul rispetto dei diritti civili, si sgretolano ad ogni ora che passa di pari passo con i nuovi spari sui manifestanti, con il numero di morti che cresce, con i rastrellamenti casa per casa. Il futuro dell’Afghanistan, di molti giovani e di molte donne, da domenica è in bilico.

Le immagini degli aerei stracolmi, delle persone disposte anche a fare la traversata sopra il velivolo pur di lasciare lo stato non lasciano dubbi sul fatto che presto, forse prima di quanto non si possa immaginare, l’Europa, tutta, dovrà affrontare una grave – gravissima – crisi umanitaria.

Tavolo in Regione per l’emergenza Afghanistan

Il tempo gioca un ruolo cruciale. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, per lunedì prossimo 23 agosto, ha convocato un tavolo di coordinamento per promuovere eventuali iniziative di assistenza e accoglienza in relazione all’emergenza profughi afghani con il coinvolgimento delle prefetture, della protezione civile e delle associazioni di volontariato che operano su questi temi. Al tavolo saranno presenti anche i rappresentanti di Upi (unione delle Province italiane) e di Anci Toscana (associazione dei comuni italiani). E con un post su Facebook Giani fa sapere che sa domani la Toscana metterà a disposizione alcuni alberghi predisposti per la quarantena Covid per accogliere 200 afgani collaboratori della missione di pace italiana.

La mobilitazione dei sindaci per i profughi

Proprio da Anci, per mano del delegato nazionale all’immigrazione nonché sindaco di Prato, Matteo Biffoni qualche giorno fa è partita una lettera indirizzata la Governo per chiedere l’ampliamento della rete Sai (sistema accoglienza integrazione) già presente nei territori per poter inserire le famiglie che rientrano nel programma di protezione del personale civile afghano collaboratore del contingente militare nazionale . Un intervento che già è stato messo in atto tra il 2014 e il 2019 ma che davanti alla ritirata dei contingenti occidentali assume dimensioni piuttosto maggiori, quanto meno per mettere subito in sicurezza le famiglie dei collaboratori del contingente militare a Kabul e presso il comando di Herat: “Non c’è tempo da perdere – ha affermato Biffoni – sappiamo bene come i civili che hanno collaborato con le nostre missioni in Afghanistan oggi siano in forte pericolo, soprattutto donne e minori. Il Governo si sta muovendo per salvare vite umane, attraverso l’azione delle prefetture sul territorio e i sindaci mettono a disposizione la propria esperienza, per questo abbiamo scritto al ministro dell’Interno Lamorgese e abbiamo avvisato il ministero della Difesa”.

Come il sindaco di Prato anche altri amministratori toscani hanno dato la propria disponibilità a sostenere specifici programmi di accoglienza.

“È necessario garantire corridoi umanitari e protezione a donne e minoranze” , ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella e insieme all’assessora Sara Funaro hanno annunciato che Firenze “è pronta a fare la propria parte”. “Con il sindaco Dario Nardella – ha scritto l’assessora in un lungo post su Facebook – abbiamo deciso che accoglieremo donne e profughi afghani vista l’emergenza sociale e umanitaria internazionale. Firenze non ha mai lasciato indietro nessuno e anche questa volta darà il proprio sostegno alla popolazione di Kabul”.

Faranno altrettanto, tra le altre, anche Lucca e Livorno: “Le immagini che giungono dall’Afghanistan, sono drammatiche – ha commentato il sindaco labronico Luca Salvetti – Non ho esitato a dare la disponibilità all’accoglienza di famiglie afgane, donne, bambini e uomini. Livorno è per tradizione una città solidale e non si è mai tirata indietro quando c’è stato bisogno di aiutare”.

Non solo i grandi centri, anche le realtà più piccole si stanno muovendo per offrire la propria ospitalità.

Andrea Biondi, sindaco di Gavorranno, ha scritto al Prefetto proponendo la creazione di un progetto di accoglienza dei rifugiati politici provenienti dall’Afghanistan che probabilmente arriveranno nel prossimo futuro in Italia e in Europa attraverso corridoi umanitari mentre il sindaco di Poggio a Caiano, Francesco Puggelli postando una foto di Zarifa Ghafari, la più giovane sindaca dell’Afghanistan, fervente sostenitrice die diritti delle donne, della quale non si hanno più notizie dopo la presa da parte dei telebani , ha lanciato un appello a sostenere l’iniziativa di Anci e intende individuare sul territorio comunale alloggi per i profughi.

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