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“Rinascimento cosmopolita”: agli Uffizi le creature fantastiche di Vanmechelen

Trenta sculture di forte impatto sono disseminate tra le opere della galleria, saranno esposte a Firenze fino al 30 marzo 2022

Iguane cornute, una tigre rossa accucciata nella sala della Niobe, Meduse ibride in marmo o in vetro con zanne e becchi appuntiti accanto al capolavoro di Caravaggio, teste di imperatori e guerrieri con innesti organici: le creature fantastiche dell’artista belga Koen Vanmechelen hanno invaso gli Uffizi.

“Seduzione” è il titolo della mostra allestita nella Galleria delle statue e delle pitture che sarà aperta fino al 20 marzo 2022.

Vanmechelen, pittore, scultore, performer, figura eclettica i cui interessi spaziano dall’antropologia alla bioetica, dalla tutela dei diritti umani alla bio-genetica, incentra la sua ricerca sui concetti di ibridazione (delle specie animali e vegetali) e contaminazione (delle tecniche espressive e dei materiali).

Le sue sculture di forte impatto sono disseminate tra le opere della galleria. I lavori, tutti specificamente realizzati per gli ambienti degli Uffizi, mettono a fuoco i concetti primordiali e antitetici che da sempre nutrono l’immaginario umano: vita-morte, umano-divino, terreno-spirituale, naturale-artificiale.

Connection, Seduzione. Koen Vanmechelen. Galleria degli Uffizi

Per l’artista “in questo momento, nell’Antropocene, abbiamo bisogno di una nuova rinascita globale. Abbiamo bisogno di un Rinascimento cosmopolita. Questa nuova narrazione deve essere basata sulla comprensione dell’interconnessione di tutti gli esseri viventi. Il parallelo con il Rinascimento italiano è chiaro. L’arte, essendo pensata per il futuro, è il mezzo per favorire e proiettare nuove narrazioni nel mondo. L’arte è da sempre il tessuto connettivo dell’esistenza umana”.

“Le opere di Vanmechelenha commentato il direttore degli Uffizi Eike Schmidtsembrano inserirsi spontaneamente tra quelle della collezione storica e creano degli ibridi tra il modello antico e lo sviluppo contemporaneo analoghi alla contaminazione biologica che l’artista pratica in prima persona, da decenni, in campo naturalistico, tra varie specie di pollame”.

Francesca Sborgi, Koen Vanmechelen, Eike Schmidt, Chido Govera

Chi è Koen Vanmechelen

Koen Vanmechelen, nato il 26 agosto 1965 a Sint-Truiden in Belgio, è un artista multidisciplinare che ha iniziato la propria carriera nei primi anni ’90. Al centro del suo lavoro vi è il concetto di diversità bioculturale, indagato attraverso il pollo domestico e le specie primitive dalle quali è derivato.

Identità, diversità, globalizzazione, diritti umani sono i temi di attualità che si intrecciano nella realizzazione dei suoi progetti. Dalle prime sculture in legno negli anni ’80, allo sviluppo di Cosmopolitan Chicken Project, un vasto programma di ricerca finalizzato alla generazione di nuove razze di pollame, alla recente creazione di un immenso parco chiamato Labiomista (dove tra grandi architetture e installazioni paesaggistiche naturali, opere d’arte e animali delle specie più disparate convivono) l’arte di Vanmechelen ha allo stesso tempo l’obiettivo di essere espressione etica ed estetica.

Nel 2010 ha ricevuto un dottorato honoris causa dall’Università di Hasselt e nel 2013 ha ricevuto il prestigioso Golden Nica Hybrid Art Award (Linz) e il Global Artist’s Award (Venezia). Finora, i suoi lavori sono stati esposti in più di 80 mostre personali e 220 collettive in tutto il mondo. E’ intervenuto, come relatore, al World Economic Forum del 2008.

Domestic violence, Seduzione. Koen Vanmechelen. Galleria degli Uffizi
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