Cultura/

Al Museo del Tessuto di Prato il festival “SETA Dialoghi sulla Cina contemporanea”

Tre giorni dal 1° al 3 ottobre per parlare della Cina a 360 gradi: l’arte, lo sport, la pandemia di Covid-19 e gli accordi politici ed economici con l’Occidente

Seta- Dialoghi sulla Cina contemporanea

Dopo la prima edizione del 2020, torna al Museo del Tessuto di Prato dal 1° al 3 ottobre il festival SETA: Dialoghi sulla Cina Contemporanea, con incontri e mostre su molte interessanti tematiche: sociali, artistiche, economiche, politiche e anche per la prima volta sportive.

Si parte venerdì 1° ottobre con la conferenza sul C.A.I. (Comprensive Agreement on Investment), un accordo che si propone di fornire un unico framework legale per gli investimenti tra Cina ed Europa per discutere di come possano cambiare o siano già cambiate le relazioni tra i due colossi economici.

Nel pomeriggio “La Cina nel mondo post-Covid” incontro con Michelangelo Cocco analista politico Centro Studi sulla Cina Contemporanea, Francesca Spigarelli professore ordinario di economia applicata, Università di Macerata, direttrice del China Center dell’Università di Macerata, Yu Jie senior research fellow sulla Cina del programma “Asia-Pacific” di Chatham House, Associate presso la London School of Economics IDEAS. Si analizzerà il ruolo del Partito Comunista Cinese che è riuscito, nonostante la pandemia, a sfruttare le opportunità insite in questa crisi che lo avrebbe potuto annientare, e che invece lo ha rafforzato.

Marcello Lippi

Sabato 2 ottobre i giornalisti Piero Ceccatelli ed Enrico Salvadori intervisteranno Marcello Lippi Ct dell’Italia campione del mondo nel 2006 e per otto anni allenatore del Guangzhou Evergrande poi della Nazionale cinese. Si parlerà del fenomeno calcio in Cina nell’incontro “La Cina e il calcio, fra passione e business”. Da anni la Cina “importa” calciatori ed allenatori europei e sudamericani per far crescere un movimento potenzialmente vastissimo, visto il numero di ragazzi e ragazze che potrebbero praticare il calcio. Parallelamente, finanzieri cinesi acquistano club europei, fra i quali, in Italia, l’Inter.

Nel pomeriggio del sabato esperti italiani e cinesi parleranno di Intelligenza Artificiale e Big Data, facendo il punto sui risultati straordinari sin qui raggiunti dalla Cina e sui ritardi dell’Europa. Partecipano: Piero Poccianti presidente dell’associazione italiana di intelligenza artificiale, Francesco Silvestri docente di politiche pubbliche , Institute of China studies, Zhejiang University, Bai Liang Professor of school information technology at Shanxi Taiyuan University, Lapo Cecconi docente di master in digital transformation e partner Kinoa Innovation studio.

E ancora un focus sulla sinofobia cioè l’odio che si è manifestato contro le comunità cinesi in tutto l’Occidente a causa della pandemia di Covid-19. Interverranno: Lala Hu scrittrice “Semi di tè” e docente di International marketing Università Cattolica Milano, Valentina Pedone professoressa associata di lingua e letteratura cinese Università di Firenze, Federico Picerni dottorando Università Ca’Foscari e Università di Heidelberg, Zheng Ningyuan artista (WUXU) e Roberto Pecorale docente di lingua e letteratura cinese Convitto Cicognini Prato.

Le mostre

Grande importanza anche all’arte con la mostra IDEM / ALTER di tre artisti contemporanei cinesi Musk Ming, Peng Shuai Paolo, Liang Lisha che esporranno all’interno della Sala della Campolmina e che saranno protagonisti di performance live venerdì 1° ottobre alle 20. Un’ installazione artistica sarà presente anche sul palco del teatro del Convitto Nazionale Cicognini.

Ed ancora, un progetto d’arte decisamente singolare, “Missive Selvatiche”, che, in occasione del Festival SETA sarà arricchito della partecipazione di artisti di origine cinese, in un’edizione speciale dedicata alla Chinatown pratese e ai suoi cittadini sinoitaliani.

Durante i giorni del festival si terrà anche il worskshop itinerante a cura del collettivo artistico Wuxu dal titolo: Urban Walking: alla ricerca di YIZHONGREN. I partecipanti percorreranno le strade più vissute dai cittadini sinopratesi, alla scoperta dei luoghi maggiormente legati alle loro vite e al loro lavoro. Durante cammino sarà possibile incontrare alcune persone di origine cinese che racconteranno la propria storia, la propria versione sulla “città parallela”. Lo faranno partendo dalla memoria: frammenti personali legati alla propria esperienza migratoria che per la prima volta troveranno una dimensione pubblica.

Al Convitto Nazionale Cicognini dal primo al 7 ottobre sarà visibile l’installazione The Gate dell’artista macanese Ka Long Wong a cura di Livia Dubon Bohlig. Questo intervento trae ispirazione dall’antico detto dell’Asia orientale: “le malattie entrano dalla bocca e le avversità escono dalla bocca”. Ovvero se controlliamo il nostro comportamento possiamo evitare i germi e al contempo ogni tipo di problema.

Nell’attuale pandemia globale le maschere sono una barriera, uno schermo che attua quel controllo auspicato dal detto citato dall’artista: impediscono ai germi di arrivare a noi, ma ci aiutano a comunicare o sono piuttosto una metafora della nostra (in)capacità di dialogo? Nel mondo di oggi, dominato dalle relazioni virtuali e dai drastici cambiamenti sociali e politici, cosa significa che i problemi ti lasceranno in pace? Come possiamo operare quel controllo perché la comunicazione avvenga per davvero evitando conflitti indesiderati? Ognuno si sente autorizzato ad esprimere la propria opinione, in particolare sul web, ma cosa succederebbe se ci concentrassimo sulla nostra capacità di ascoltare e riuscissimo a dialogare con una maggior empatia?

The Gate di Ka Long Wong si augura di tracciare un filo concettuale e visivo che unisca l’architettura gesuita, intessuta nel paesaggio urbano e nell’identità ibrida di Macao, con il territorio italiano e la comunità sino-italiana.

Informazioni sull’evento:

Tutti gli eventi nel calendario di
I più popolari su intoscana