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Alle porte di Firenze arrivano gli hub intermodali: più mezzi, una sola casa

Si tratta di un progetto che renderà la mobilità nella città metropolitana ancora più interconnessa e sostenibile. Gli hub rappresentano una vera e propria rivoluzione in linea con le abitudini di vita e di spostamento dei cittadini

rendering hub intermodali

Nascono quattro hub per l’intermobilità del trasporto pubblico alle porte di Firenze.  Si delinea in ottica sempre più sostenibile il dna della città metropolitana di Firenze, dopo lo scudo verde, progetto che limiterà l’accesso alla città per i veicoli più inquinanti, Nardella e i sindaci della Città Metropolitana puntano anche a collegamenti più veloci ma soprattutto sostenibili per raggiungere la città di Dante e da questa andare verso le zone più decentrate delineate dai confini metropolitani .

Stalli per i bus, parcheggi scambiatori, collegamenti ciclopedonali, ciclostazioni, riqualificazione delle aree adiacenti, colonnine per la ricariche dei mezzi elettrici. Gli hub che nasceranno a Bagno a Ripoli, Pratignone (Calenzano), Figline Incisa e a Montelupo Fiorentino (questi i quattro Comuni coinvolti cui si dovrebbero in futuro aggiungere anche Castel Fiorentino e San Piero a Sieve) si presentano come e veri e propri luoghi di interscambio modale ma anche di socialità dove si potrà lasciare la bicicletta custodita, prendere un caffè al distributore automatico presente e attendere alla pensilina collocata subito all’esterno della ciclostazione il bus diretto a Firenze oppure la tramvia una volta scesi dalla vicina fermata del treno . E non dovrà essere per forza quella di Santa Maria Novella perché miglioreranno i collegamenti veloci con tutte le stazioni dei comuni interessati dal progetto,  in linea con le abitudini di spostamento dei cittadini.

Questa, dopotutto, era la linea indicata dal Pums, piano urbano della mobilità sostenibile: “Il Pums – ha detto il sindaco Dario Nardella durante la conferenza stampa di presentazione del progetto – è uno strumento strategico e innovativo che sta riscrivendo la carta d’identità della nostra zona. Penso allo scudo verde, alle corsie riservate ai bus che dovrebbero interessare tutto il versante orientale della città metropolitana, e a questi hub che diventano centrali in questa rivoluzione per una mobilità metropolitana più interconnessa e sostenibile”.

Nardella ha poi ringraziato sentitamente i colleghi sindaci e gli uffici per aver confezionato quello che ha definito un progetto che risponde ad una visione integrata e strategica per tutto il territorio . Un progetto destinato ad ampliarsi di ulteriori interventi volti al miglioramento della connessione ferro-gomma-pedali- fili (quelli della tramvia) su cui tutti i sindaci della cintura intorno a Firenze confidano molto.

Il nodo più ostico sarà quello dei finanziamenti. Ad ora il Ministero delle Infrastrutture ha stanziato 1 milione e quasi 300 mila euro (destinati ad interventi prioritari previsti dal Pums) grazie ai quali è stato redatto il piano di fattibilità tecnica ed economica dei sei hub per la cui realizzazione serviranno oltre 14 milioni che Nardella spera di ottenere con i finanziamenti del Recovery Plan che sappiamo però non essere infinito. “Siamo pronti con un piano B” ha rassicurato il primo cittadino che, qualora non ottenesse il finanziamento sperato, conta di attingere a risorse, magari proprie dell’ente, per portare a termine il progetto che con le risorse in tasca dovrebbe vedere la luce in tre anni (per i quattro hub di Bagno a Ripoli, Pratignone, Incisa Figline Valdarno, Montelupo Fiorentino).

Ma vediamo il progetto dei quattro hub nel dettaglio:

Bagno a Ripoli

Raggiungendo la Piana da direzione sud-ovest, l’hub è stato previsto nell’area adiacente al capolinea tramviario, al termine della linea 3.2.1, Firenze Piazza Libertà–Bagno a Ripoli, che costituirà un’estensione dell’attuale rete tranviaria già in esercizio e sarà una delle linee di penetrazione nell’area urbana fiorentina. La stima dei passeggeri che utilizzeranno la linea è di quasi 11 milioni di passeggeri l’anno Le linee di servizio extraurbano provenienti da Greve in Chianti, Pontassieve Via Rosano e Figline Via San Donato, si attesteranno nell’hub permettendo la penetrazione finale nel Comune di Firenze attraverso il sistema tranviario.
Il nodo rappresenta un importante punto d’interscambio modale auto/tram, e anche a questo scopo, tra le altre cose, insieme all’hub sarà anche realizzato un sotto-attraversamento ciclo-pedonale della via Pian di Ripoli sicuro e protetto per collegare il capolinea della tramvia con il parcheggio scambiatore ed anche per gli utenti che si recheranno al nuovo Centro Sportivo della Fiorentina. 

Pratignone (Calenzano)

Raggiungendo la Piana da direzione nord, la fermata ferroviaria di Pratignone, a poca distanza dal casello autostradale di Calenzano lungo la A1, rappresenta uno strategico punto di interscambio per l’accesso al centro di Firenze. In ottica futura, con un potenziamento della fermata da cui oggi passano 61 treni al giorno, grazie anche al sistema di infomobilità previsto nel progetto degli hub, sarà possibile suggerire agli utenti provenienti con auto privata da Bologna e diretti a Firenze, di lasciare l’auto qui (grazie al futuro parcheggio scambiatore) e sfruttare il treno per raggiungere il centro. Non solo. Nel progetto dell’hub di Pratignone rientrano anche interventi per migliorare la viabilità stradale, pedonale e ciclabile dell’area, la realizzazione di un parcheggio con relativa viabilità di collegamento (lato nord-ovest della stazione), il completamento del sotto-attraversamento esistente e la realizzazione di passerelle per il superamento del torrente Garille, lungo i percorsi ciclo-pedonali di progetto.

Incisa e Figline Valdarno

Raggiungendo la Piana da direzione sud, le stazioni ferroviarie di Incisa e Figline Valdarno giocano un ruolo fondamentale nella realizzazione di un efficace servizio di interscambio modale auto/trasporto pubblico. Così come per l’hub di Pratignone anche in questo caso sarà possibile suggerire agli utenti in arrivo da Roma in auto di parcheggiare a Incisa o Figline dove sarà ampliato il parcheggio alla stazione di Incisa, migliorata la viabilità esterna e l’accessibilità anche a chi si sposta in bici grazie alla realizzazione di una ciclo-stazione nei pressi della stazione di Figline.

Montelupo Fiorentino

Qui l’interscambio auto/ferro è già molto sfruttato dai cittadini residenti nei Comuni di Vinci, Limite e Capraia, Cerreto Guidi anche grazie all’ampio parcheggio gratuito a nord della stazione, che però risulta sempre saturo di veicoli privati. Il progetto del nodo di interscambio prevede anche l’ampliamento del parcheggio scambiatore e l’adeguamento multimodale della viabilità di accesso all’area che sarà migliorata anche grazie ad una ciclo stazione.

Guarda la presentazione del progetto

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