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Alwaystandig, ovvero pedalare per la ricerca

Una bicicletta, una malattia rara, uno scopo lodevole, 10 giorni e 1000 km davanti a sé. Sono pochi gli ingredienti di Alwaystanding, ma l’impresa si inserisce tra quelle epiche.

locandina alwaystanding

‘Mi chiamo Roberto, ho 33 anni e sono nato a Vigevano. Nel 2013 mi hanno diagnosticato una malattia rara: la malformazione di ArnoldChiari1. Da quel momento la mia vita è cambiata all’improvviso, ma non sono cambiati i miei obiettivi, le mie passioni e la voglia di vivere.’ Queste le parole di Roberto Stanganello, un ciclista amatoriale che rimarrà in sella da Vigevano a Roma per 10 giorni, passando attraverso tutta la Toscana per raccogliere fondi da destinare al Meyer per le ricerche sulle malattie rare, come quella che accompagna Roberto da molti anni. Il suo amico Alberto Clementi lo seguirà in vespa per assisterlo e raccogliere il materiale da far confluire nel libro a quattro mani che racconterà l’avventura.

L’iniziativa, battezzata Alwaystandig, partirà il 31 marzo dalla Piazza Ducale di Vigevano, per approdare il 4 aprile a Firenze dove, concedendosi un giorno di pausa, i due compagni d’avventura potranno visitare il Meyer e portare così la loro testimonianza di vitalità, prima di proseguire verso Roma. Un itinerario di 1000 km in 10 tappe scelto da Roberto Stanganello in modo da avere il minor dislivello possibile, su strade a fondo misto per essere fruibili sia in bici che in vespa, e non estremamente impegnativo per chi pedala.

‘Ovviamente – sottolinea Alberto Clementi – abbiamo anche cercato di inserire località che teniamo a visitare come Lucca (solo lambita), Firenze, Siena, Montalcino, Castiglione, Saturnia. Dovendo faticare per dieci giorni eravamo alla ricerca di un itinerario che potesse appagare la nostra sete di bellezze paesaggistiche e architettoniche: e dove se non in Toscana?’

Già, dove, se non in Toscana? Qui, insieme alle bellezze naturalistiche, i due viaggiatori hanno trovato l’appoggio della Fondazione Meyer di Firenze che, oltre ad essere come già detto destinataria dei contributi raccolti, ha messo a loro diposizione una pagina web pagina web sul suo sito, per diffonder la storia di Roberto e la conoscenza della malattia da cui è affetto. Gli aggiornamenti sull’impresa, invece, saranno pubblicati sulla pagina facebook ufficiale del progetto.

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