Ambiente/

La qualità dell’ambiente in Toscana nel 2019, tra luci e ombre

Aumentano i rifiuti urbani e sulle spiagge toscane ci sono 3 oggetti per metro lineare (il 76% dei rifiuti sono di plastica). Eccellenti le acque di balneazione. Ecco i risultati dell’annuario Arpat

Calci - © Fabio Santaniello Bruun - Unsplash

La Toscana sta bene ma non benissimo. Ecco la fotografia scattata come ogni anno da Arpat, che ha presentato il nuovo annuario. È ormai giunto alla sua nona edizione e raccoglie quest’anno più di 90 indicatori che rappresentano lo stato dell’ambiente regionale. Le consuete sei aree tematiche in cui è articolato il volume sono aria, acqua, mare, suolo, agenti fisici e sistemi produttivi. Per la prima volta quest’anno sono presenti anche alcuni indicatori relativi alle attività svolte dall’Agenzia nell’ambito della Strategia marina dell’Unione Europea. Messo a punto dall’Agenzia europea per l’ambiente, serve per individuare le relazioni di causa/effetto che intercorrono tra uomo e ambiente, dando un contributo significativo alla riflessione sulle scelte di chi amministra, sui comportamenti di ogni cittadino e sulle responsabilità di ciascuno di noi per la tutela ambientale. Vediamo quale è, in sintesi, la situazione che emerge dalla lettura dei principali indicatori raccolti.

Qualità dell’aria

La situazione per la qualità dell’aria nel 2019 si presenta nel complesso positiva. Come nel passato, rimangono alcune criticità per tre inquinanti (PM10, ossidi di azoto e ozono). Il limite dei 35 superamenti della media giornaliera del PM10 non è stato rispettato nella sola stazione di fondo di Lucca-Capannori, come l’anno precedente. Rispettato invece in tutte le stazioni il limite di legge relativo alla media annuale. Permane inoltre la criticità per il rispetto del limite sulla media annuale di biossido di azoto nella sola stazione di traffico Firenze-Gramsci, mentre il limite massimo di 18 superamenti della media oraria di 200 μg/m3 è stato rispettato in tutte le stazioni. Per quanto riguarda l’ozono, il limite per la protezione della popolazione non è stato rispettato nell’80% dei siti, in aumento rispetto al 2018 quando il 60% delle stazioni aveva superato il valore obiettivo; anche la soglia di informazione (massima media oraria pari a 180 μg/m3) ha registrato alcuni superamenti che hanno coinvolto il 30% delle stazioni (l’anno precedente non erano stati registrati superamenti).

Fiumi e acque sotterranee

Complessivamente il 54% dei fiumi toscani monitorati raggiunge nel 2019 l’obiettivo di qualità ecologica buona/elevata; relativamente allo stato chimico il 73% è in stato buono. Il 65% delle acque sotterranee registra, nel 2019, uno stato chimico buono, in calo rispetto al 2018 quando era il 71%. Inoltre è proseguita anche nel 2019 la ricerca di PFAS in acqua e biota, ovvero specie tipiche di pesci in fiumi e acque di transizione, su un numero selezionato di stazioni in acque superficiali e sotterranee. Il 96% delle stazioni monitorate ha registrato presenza di PFAS in concentrazioni misurabili (nel 2018 erano il 92%). Relativamente ai fitofarmaci, il 73% delle stazioni – in acque superficiali e sotterranee – monitorate per queste sostanze ha registrato la presenza di fitofarmaci in concentrazioni misurabili (nel 2018 erano il 79%). Tutte le acque superficiali destinate alla produzione di acqua potabile nel triennio 2017-2019 presentano criticità, come avviene ormai dal 2004.

Il mare

Non buono lo stato chimico delle acque marino costiere nel 2019. Migliore lo stato ecologico. Tutti i corpi idrici indagati risultano infatti in stato elevato o buono ad eccezione di Costa Pisana che risulta in classe sufficiente. Per la prima volta l’Annuario presenta alcuni indicatori relativi alle attività svolte dall’Agenzia nell’ambito della strategia marina dell’Unione europea: rifiuti spiaggiati, microplastiche raccolte sulla superficie del mare, condizione della posidonia oceanica. Per quanto riguarda i rifiuti antropici presenti sulle spiagge toscane questi sono quantificabili mediamente in circa 3 oggetti per metro lineare, il 76% dei rifiuti sono di plastica. La qualità delle acque di balneazione nel 2019 si è mantenuta ad un livello eccellente, con quasi il 97% delle aree che si collocano in questa classe. Dai controlli svolti da Arpat nel 2019 durante la stagione balneare (da aprile a settembre), per determinare l’idoneità alla balneazione, emergono in leggero calo rispetto all’anno precedente i casi di superamento dei limiti normativi per almeno un parametro, anche se sempre maggiori rispetto al 2016-2017.

Inquinamento

Sono oltre 180 i nuovi procedimenti di bonifica attivati a marzo 2020, corrispondenti a circa 247 ettari. In termini di numero e superfici sono le attività industriali ad aver maggiormente determinato la necessità di attivazione di un procedimento di bonifica. A fronte dell’incremento costante dei siti interessati da procedimento di bonifica (comprensivo di tutti i siti sia con procedimento attivo sia con procedimento chiuso), si registrano 2.021 siti con procedimento chiuso per non necessità di intervento (a marzo 2019 erano 1.753) e 449 certificazioni di avvenuta bonifica (a marzo 2019 erano 411).

Rifiuti

Come nelle edizioni precedenti, l’Annuario riporta i dati sui rifiuti urbani, riferiti al 2018 e forniti da ARRR: la produzione di rifiuti per abitante in Toscana è pari a 614 kg (in aumento rispetto ai 599 kg del 2017), la percentuale di raccolta differenziata si attesta, a livello regionale, al 56,1%, in aumento rispetto al 53,9% del precedente anno, ma ancora distante dall’obiettivo del 65% fissato dalla normativa per il 2012.

Consumo di suolo

Quanto al consumo di suolo, secondo i dati del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente, al 2019 in Toscana risulta consumato il 6,15% di suolo, con un incremento dello 0,16% rispetto al precedente anno.

Inquinamento acustico ed elettromagnetico

Il controllo ed il monitoraggio del rumore generato dalle strade, effettuati nel 2019, confermano il clima acustico registrato negli anni passati, con un 59% delle infrastrutture controllate fuori norma. Percentuale inferiore invece quella delle sorgenti fisse (attività commerciali, professionali, pubblici esercizi, eccetera) controllate e sanzionate per il superamento dei limiti (28%). Le misure dell’induzione magnetica generata da elettrodotti e cabine elettriche mostrano il rispetto dei limiti in tutti i punti indagati. Quanto agli impianti di telefonia e radio-tv, qui i limiti di legge sono rispettati in tutti i casi, ad eccezione di un sito radio-tv.

È possibile sfogliare l’Annuario dei dati ambientali della Toscana 2020 dal sito Arpat.

I più popolari su intoscana