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Nell’anno della pandemia l’artigianato toscano perde 7 mila addetti

Un calo complessivo del 26% di fatturato e 7 mila lavoratori in meno. È questa la fotografia dell’artigianato in Toscana scattata da Ebret, secondo cui sono diminuti i margini sulle vendite per metà delle aziende

Artigiano - © Olena Yakobchuk

Nel 2020 il sistema dell’artigianato toscano ha accusato un calo del 26% del fatturato, diffuso in tutti i settori e in tutte le province, mentre gli addetti alle imprese artigiane sono diminuiti di 7 mila unità (-2,6%), riconducibili soprattutto al calo dei lavoratori dipendenti con contratto a tempo determinato.

Battuta d’arresto

È quanto emerge dal recente rapporto Ebret. Secondo l’indagine, effettuata su un campione di 800 imprese, il grado di utilizzo degli impianti è sceso ai minimi storici, risultando “basso” per circa un terzo delle imprese. I margini sulle vendite sono diminuiti per metà delle aziende intervistate e l’attività di investimento ha subito una battuta d’arresto, interessando poco più di un’impresa su cinque (21,2%), quasi la metà di quanto registrato nel 2019.

La difficile ripresa

La ripresa attesa per l’anno in corso, secondo l’Ebret, “sembra destinata ad interessare solo una parte limitata del tessuto imprenditoriale artigiano, con andamenti anche fortemente asimmetrici fra settori, territori e tipologie d’impresa, anche perché “la ripresa del commercio internazionale favorirà inoltre soprattutto le imprese maggiormente orientate all’export o, comunque, inserite in filiere internazionalizzate”.

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