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Droni, laser e gemelli ‘digitali’: l’arte è sempre più virtuale

Creato un modello 3D palazzo Pitti Firenze e digitalizzata un’opera giovanile di Raffaello a Pisa, le nuove tecnologie aiutano a capire l’arte del passato

Palazzo Pitti in 3D

Creare un ‘gemello digitale’ di Palazzo Pitti a Firenze, anche attraverso scansioni laser e uso di droni grazie ai quali ottenere un modello tridimensionale virtuale dello storico edificio. È l’obiettivo di un progetto, della durata di due anni, nato dalla collaborazione tra Gallerie degli Uffizi ed il Laboratorio di geomatica per l’ambiente e la conservazione dei beni culturali (Geco) del dipartimento di ingegneria civile e ambientale dell’Ateneo fiorentino.

“Una banca dati completa – si spiega in un comunicato diffuso dal Geco – interrogabile, implementabile nel tempo, documenterà la consistenza geometrica e materica del palazzo e dei suoi ambienti, divenendo supporto indispensabile per una corretta gestione, manutenzione e conservazione di una macchina preziosa e complessa come Palazzo Pitti”.
Il progetto avrà una durata di due anni. In questi giorni, dopo uno stop dovuto al lockdown, i ricercatori del laboratorio Geco, diretto dalla professoressa Grazia Tucci, stanno facendo volare un drone per riprese sia all’esterno del Palazzo che nel cortile dell’Ammannati.

Miracolo-degli-Impiccati-Raffaello

Avviata la digitalizzazione del Miracolo degli impiccati, conservato nel museo di Palazzo Reale di Pisa e ritenuto opera giovanile di Raffaello. L’iniziativa vede operare insieme direzione regionale musei della Toscana del Mibact e Haltadefinizione, tech company di Franco Cosimo Panini Editore, collaborazione che ha già consentito di digitalizzare e rendere fruibili online le opere del Beato Angelico del Museo di S.Marco di Firenze.

L’opera, si spiega, “è ritenuta parte della predella della pala dell’Incoronazione di San Nicola da Tolentino, composta da tre tavole che dovevano raffigurare scene della vita del santo, commissionata nel 1500 a Raffaello e a Evangelista di Pian di Meleto da Andrea di Tommaso Baronci per la sua cappella nella chiesa di S.Agostino a Città di Castello, dove rimase fino al 1789, quando un terremoto la danneggiò gravemente tanto che non fu restaurata, ma divisa in varie parti che, in seguito a numerose vicissitudini, furono disperse”.

Oggi i frammenti si trovano in diverse collezioni museali in Italia, al Louvre e a Detroit: il Miracolo degli impiccati è pervenuto a Palazzo Reale in seguito al sequestro della collezione Schiff Giorgini nel 1970. La digitalizzazione “potrà essere uno strumento utile per approfondire gli studi sulla tavola, verificare le varie ipotesi e acquisire ulteriori elementi utili alla ricerca: la riproduzione digitale in altissima definizione e il visore multimediale di cui dispone Haltadefinizione consentiranno di indagare il dipinto in ogni dettaglio e di studiare in modo inedito la superficie pittorica”.

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