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Le aziende di Lucca “ricominciano” all’interno dei beni confiscati alla mafia

Lavoro e legalità, un binomio possibile. Per far fronte alla crisi e alle nuove esigenze nate durante la pandemia, a tre imprese di Lucca sono stati assegnati altrettanti beni nell’ambito del progetto “Spazi per ricominciare”

Lucca - © Daniele Sansone / Unsplash

Tre appartamenti confiscati alla criminalità organizzata saranno assegnati temporaneamente ad altrettante imprese che li potranno utilizzare per migliorare la loro attività in questo periodo di pandemia. L’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) li ha assegnati alla Camera di commercio di Lucca, in comodato gratuito e in via temporanea, per le finalità connesse all’emergenza Covid-19, in attuazione del protocollo d’intesa stipulato nell’agosto dello scorso anno con Unioncamere.

Ricominciare (in tempo di Covid)

L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Spazi per ricominciare” dell’Anbsc per rendere fruibile – in modo semplice, veloce e diretto – un’utile riserva logistica a cui tutte le pubbliche amministrazioni e il mondo delle imprese possano attingere per acquisire la disponibilità, immediata e gratuita, di spazi aggiuntivi. Sia allo scopo di mantenere livelli più sostenibili di lavoro in presenza, sia per supportare attività di varia natura che restino ostacolate o rese più complesse dall’obbligo del distanziamento fisico.

La mappatura dei beni

“Per non lasciare inutilizzato l’ingente patrimonio posseduto dalla criminalità organizzata, questa deve diventare consuetudine”

Per quanto riguarda questa assegnazione, si tratta di tre appartamenti definitivamente confiscati nell’ambito di un procedimento effettuato dal Tribunale di Milano. L’assegnazione temporanea ad altrettante imprese individuate dalla Camera di Commercio di Lucca si inserisce nel percorso più generale di cooperazione avviato con la Regione Toscana e destinato alla valorizzazione e al recupero dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata. Sul territorio della provincia di Lucca risultano, ad oggi, altri 15 beni confiscati definitivamente. La Prefettura di Lucca in questi giorni sta operando, attraverso il nucleo di supporto, per favorire una puntuale analisi dei beni confiscati e fornire indicazioni all’Agenzia sulle possibilità di destinazione.

Il valore dell’economia “legale”

“Azioni come questa devono diventare consuetudine per non lasciare inutilizzato l’ingente patrimonio posseduto dalla criminalità organizzata” commenta l’assessore alla legalità della Regione Toscana, Stefano Ciuoffo. “Occorre ‘restituirlo’ alla collettività creando, con un lavoro sinergico tra le diverse istituzioni, le condizioni affinché tali beni possano rispondere alle legittime istanze delle comunità locali coinvolte. È un lavoro per il quale occorre tempo ed è essenziale, innanzitutto, consolidare una comune visione tra i diversi attori in campo. Il rapporto con l’Agenzia e le prefetture toscane è il primo prezioso passo per questa sfida”. Per il il Prefetto di Lucca, Francesco Esposito, l’assegnazione dei tre beni sottratti alla criminalità organizzata a favore delle imprese “è un segnale importante con cui si consente di reimmettere il bene nel circuito dell’economia legale in questo delicato momento in cui il tessuto economico produttivo fa i conti con la crisi”.

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