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“Ti capisco, anch’io non riesco a camminare”. E così il piccolo Nicolò scrive al Papa

Quando a parlare sono i bambini, tutt’attorno si dovrebbe far silenzio. Nicolò è di Certaldo, ha 9 anni e una disabilità motoria. Desiderava incontrare il Papa a Firenze, ma il pontefice non c’era. E allora gli ha scritto una lettera

Nicolò scrive al Papa - © Toscana Oggi

“Io riesco bene a comprendere il problema di non potersi spostare facilmente, visto che purtroppo sono un bambino disabile”. Nicolò ha 9 anni e non vedeva l’ora d’incontrare Papa Francesco a Firenze. Lui c’era nella basilica di Santa Croce. Proprio lì, in prima fila. La sua delusione per l’assenza del pontefice si è subito tradotta in comprensione. Una cosa che ormai sembra appartenere solo al mondo dei bambini. Poi la comprensione ha fatto nascere un altro, nuovo desiderio: quello di comunicare. E così Nicola ha deciso di scrivere al Papa.

La lettera

“So per certo che tu per primo sei la persona a cui è dispiaciuto non esserci”

“Ho saputo che la causa che non ti ha permesso di venire è stato un problema al ginocchio che non ti fa camminare e ti crea dolore. Io riesco bene a comprendere il problema di non potersi spostare facilmente, visto che purtroppo sono un bambino disabile e non riesco a camminare se non sorretto da qualcuno” ha scritto Nicolò, che vive a Certaldo (Firenze).

Incontrare papa Francesco era il suo sogno e domenica scorsa, a Firenze, non ha potuto realizzarlo. Però non si è perso d’animo e il giorno dopo ha preso carta e penna e ha scritto una lettera al Papa, che avrebbe dovuto partecipare alla giornata conclusiva del Forum dei sindaci e dei vescovi del Mediterraneo.

L’attesa

Il parroco di Nicolò, insieme alla Caritas diocesana, si erano impegnati a realizzare il suo desiderio e il bambino domenica era nella basilica di Santa Croce con il padre, sulla sua carrozzina rossa.

“Contavo i giorni che mancavano all’evento e non vedevo l’ora che arrivasse quel giorno” scrive il bambino. “Appena avuta la notizia che non saresti potuto venire ci sono rimasto malissimo, ho provato una grande delusione, ma so per certo che tu per primo sei la persona a cui è dispiaciuto non esserci”.

“Trascorro le mie giornate su una carrozzina, ma questo non mi impedisce di amare la vita, visto che sono circondato dall’affetto della mia famiglia e delle persone che mi vogliono bene” si legge ancora nella lettera.

La speranza

I genitori di Niccolò hanno vissuto anni difficili, dopo la scoperta della malattia di Nicolò, una forma di distrofia muscolare diagnosticata quando il bambino aveva poco più di un anno.

I genitori hanno raccontato la loro storia su settimanale Toscana Oggi, che si sta anche impegnando, con la Diocesi di Firenze, per far arrivare il messaggio in Vaticano e per portare Nicolò dal Papa. Al pontefice sarà consegnato anche il libro che raccoglie letterine e disegni di oltre 800 bambini di scuole e parrocchie fiorentine, che nelle settimane scorse hanno risposto all’iniziativa “Caro Francesco ti scrivo…”.

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