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Il bar solidale che mette i libri al posto delle slot machine

Al Bar Gentilini di Palazzuolo Sul Senio le macchinette non ci sono più. Al loro posto una libreria e giochi da tavolo. Perché la ludopatia si combatte anche con scelte come questa

bar gentilini palazzuolo - © ilfilo.net

“Bravo”, “Grande Lorenzo”, “Complimenti davvero”. È straordinario notare come un piccolo grande gesto possa essere accolto con tanto entusiasmo. Quando la notizia è stata pubblicata sul gruppo facebook “Sei di Palazzuolo Sul Senio se…”, i commenti sono andati tutti nella stessa direzione. Applausi, applausi e ancora applausi. Il destinatario è Lorenzo Naldoni. Un giovane che, come tanti, ha rilevato l’attività di famiglia. In questo caso la gestione di un bar, il Bar Gentilini, nel centro di Palazzuolo (Firenze).

E qual è la prima cosa che ha fatto? Ha tolto le slot machine e le ha sostituite con libri e giochi di ruolo. “Per me la ludopatia è una malattia grave e pericolosa, che fa male alle persone e alle loro famiglie. Per questo non volevo sentirmi complice” ha dichiarato a Il filo – Idee e notizie dal Mugello, che ha raccontato per primo la sua storia.

“In genere ho ricevuto molti complimenti. Magari qualche cliente ha smesso di venire e ha cambiato bar: venivano solo per giocare” racconta Lorenzo a Ilfilo.net. “Li ricordo, prendevano una birra, e cominciavano a giocare, scambiavano cinquanta euro, e magari si facevano prendere il posto da un amico perché alla macchinetta non ci andasse qualcun altro quando dovevano andare al bancomat a rifornirsi di soldi. Ho visto gente, capace di giocarsi 300, 400, 500 euro al giorno, e perfino perdere la casa. Così ho tolto tutto, perché così le persone si rovinano. Non le giudico, ma mi dispiace tanto, perché è una brutta malattia, e molto diffusa anche nel mio paese”.

In un paese in cui la spesa media annua è di 740 euro per ciascun abitante, con questa scelta Lorenzo ha rinunciato anche a un incasso sicuro. “Il ricavo ci sarebbe stato, sarebbe stato uno stipendio in più. Ma non mi sembrava giusto”, ha aggiunto.

Lorenzo non è l’unico ad aver fatto una simile scelta, né sarà l’ultimo. “Io lo feci quindici anni fa, nel silenzio. E tutti mi davano del cretino” ricorda Fabio, sempre su facebook. “Spesso per fare un passo nel futuro basta farne un paio nel passato. Bisogna averne il coraggio” aggiunge Pasquale. Mentre Fabrizio chiude così: “Col tempo ti ringrazieranno anche i ludopatici”.

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