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Arrivano i Bee Hotel, gli “alberghi” per le api. Saccardi: “La Toscana può essere un’area pilota”

Nasce a Scarperia da un’iniziativa frutto della collaborazione tra Sanpellegrino, Federparchi e Scuola Sant’Anna di Pisa, parte del più ampio progetto “La fonte della biodiversità di Acqua Panna”

Inaugurazione Bee Hotel a Scarperia - © Federparchi Europarc Italia (Facebook)

Anche in Toscana arrivano i Bee hotel. I Bee Hotel sono rifugi artificiali costruiti dall’uomo che simulano i luoghi di nidificazione e svernamento delle api , animali preziosissimi per la vita. Dei veri e propri alberghi.

Grazie ad una iniziativa nata dalla collaborazione tra Sanpellegrino, Federparchi e Scuola Sant’Anna di Pisa, parte del più ampio progetto “La fonte della biodiversità di Acqua Panna”, storica azienda di Scarperia che fa parte del gruppo Sanpellegrino, a Scarperia è stato inaugurato un Bee hotel di circa tre metri per tre in grado di creare l’habitat naturale per le api messe a rischio da pesticidi e cambiamenti climatici, e favorirne la riproduzione.

Negli ultimi decenni, infatti in Europa il numero di impollinatori ha subito un importante declino mettendo a rischio l’80% dei fiori selvatici e delle colture delle zone temperate e oltre il 70% delle colture agricole in Italia , per un valore stimato di circa 2 miliardi di euro l’anno. Dall’impollinazione dipendono, infatti, la produzione agricola per la nostra alimentazione e la vita stessa di tutte le specie viventi.

L’obiettivo del progetto

Il progetto sviluppato da Sanpellegrino e Federparchi consentirà di rispondere alle esigenze ambientali di questi insetti, presenti in natura solo dove trovano le condizioni adatte per nidificare e nutrire la propria progenie. Vicino al Bee Hotel sono stati anche creati microhabitat sabbiosi e a suolo nudo per favorire la riproduzione degli impollinatori. Saranno, inoltre, incrementate le coltivazioni di vegetali in campo aperto per l’alimentazione degli imenotteri, dei sirfidi e delle farfalle diurne, con la creazione di siepi e filari di vegetali e di microhabitat di acqua dolce per favorire la disponibilità di acqua.

Come nasce l’idea del Bee Hotel

La creazione del “Bee Hotel” è il risultato di un percorso avviato nel 2020 e di un censimento e monitoraggio della fauna della riserva della tenuta di Acqua Panna, area di 1300 ettari, condotto da Federparchi: la popolano 121 specie di vertebrati, tra cui undici specie di anfibi, dieci di rettili, 66 di uccelli ( alcune come l’Averla capirossa e il Torcicollo valutate come “specie in pericolo” sul territorio nazionale) e 34 di mammiferi. Contestualmente la Scuola Sant’Anna di Pisa ha realizzato uno studio per valutare l’impronta ecologica della riserva e valorizzare ulteriormente il suo capitale naturale per ridurre – tramite attività di insetting – l’anidride carbonica, in perfetta armonia con la tutela della biodiversità.

Fonte della biodiversità di Acqua Panna” – ha aggiunto Stefano Marini, ad di Sanpellegrino – si inserisce nel più ampio impegno del gruppo per la tutela e la valorizzazione di territori e fonti, laddove le nostre acque sgorgano. Siamo partiti con il censimento e il monitoraggio della flora e della fauna nella bellissima riserva di Acqua Panna: oggi rendiamo concreta questa attività attraverso il primo progetto di tutela della biodiversità“.

La ricerca ha evidenziato una buona qualità dell’ambiente e un’elevata eterogeneità del territorio, con la necessità di tutelare gli insetti impollinatori: da qui l’idea del “Bee Hotel”.

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La Toscana è la terza regione in Italia per numero di apicoltori. Possiamo essere un’area pilota per interventi di questo tipo“, ha commentato la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi che sulla sua pagina Facebook ha poi aggiunto“Quello che abbiamo scoperto a Panna non è una scultura naturalista ma un vero e proprio “Hotel di lusso” per dare accoglienza alle api. Il Bee Hotel è stato installato grazie all’impegno per l’ambiente di Acqua Panna e serve a permettere la sopravvivenza delle impollinatrici solitarie. Sono stata felice di partecipare perché questo impegno rispecchia la direzione verso cui ci stiamo muovendo in Regione. Una forte riduzione della chimica nelle attività legate all’agricoltura grazie all’importante contributo al biologico e una grande attenzione verso tutto il settore dell’Apicoltura, sono segni distintivi della nostra politica agricola.”

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