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Dalla Sant’Anna consulenze gratis alle aziende sulle potenzialità dei Big data

Grazie al programma “Challenge Us” dell’Ateneo d’eccellenza pisano un gruppo internazionale di ricercatori si mette a servizio delle imprese che vogliono innovare il proprio business

Big data - © Camelia.boban

Una consulenza gratuita alle imprese che vogliono esplorare le potenzialità dei Big data. È questa la possibilità offerta grazie al programma “Challenge Us”, organizzato dall’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, nell’ambito del progetto europeo H2020 “SoBigData++”.

Ricercatori a servizio delle imprese

Un gruppo internazionale di ricercatori fornirà così aiuto alle imprese che desiderano applicare le potenzialità di dati generati durante la produzione, la commercializzazione, le interazioni con i clienti, la fornitura dei prodotti.

Il programma “Challenge Us” vede anche la partecipazione di Cnr, Università di Pisa, Sapienza Università di Roma, University of Tartu (Estonia), University of Sheffield (Regno Unito), Ethz (Svizzera), Center for the Study of Democracy (Bulgaria).

Presentando entro il 15 maggio una proposta su un problema da risolvere o una potenziale idea di sfruttamento di dati inerenti o generati dal proprio business, il gruppo di esperti selezionerà le aziende che saranno poi assistite nella risoluzione della “challenge”, della “sfida”, da parte di ricercatori impegnati nel campo dei big data appartenenti al consorzio europeo “SoBigData++”, a cui aderiscono le istituzioni europee citate sopra.

Le aziende saranno selezionate entro il primo luglio e saranno seguite per tre mesi, tra il 15 luglio e il 15 ottobre. I risultati saranno presentati durante un evento pubblico, a conclusione della “sfida”, in programma l’11 novembre.

Big data per rimanere competitive sul mercato internazionale

In un mondo sempre più digitalizzato e interconnesso la quantità di dati prodotta ogni giorno ha raggiunto livelli inimmaginabili fino a pochi anni fa. Questi dati sono prodotti a cadenza quotidiana da un numero crescente di dispositivi connessi alla rete come smartphone, macchinari tecnologici industriali, reti di sensori, smart car, motori di ricerca attivi sul web e social network.

Riuscire a sfruttare questi dati nel modo corretto è tuttavia una sfida non facile per le aziende, soprattutto quelle che non sono “native digitali”. Occorre sviluppare competenze e acquisire padronanza di tecnologie all’avanguardia, integrandole in un secondo momento nei processi organizzativi e produttivi. Per questo motivo le aziende tendono sempre più ad affidarsi a esperti che le possano guidare in questo processo di trasformazione.

“È opinione diffusa – sottolineano i ricercatori della Sant’Anna di Pisa impegnati nel programma “Challenge Us” – che le aziende debbano riuscire a sfruttare questi dati per continuare a rimanere competitive sul mercato globale tramite l’offerta di nuovi prodotti e servizi o rendere più efficienti i propri processi. L’utilizzo e l’analisi di questa grande mole di dati può essere infatti cruciale per capire e prevedere il comportamento dei propri clienti, prevedere quando un macchinario necessiterà di manutenzione, o aggiungere nuovi servizi per migliorare la propria offerta”.

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