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Calimani la band di Arezzo dal cuore folk pubblica “Respirare ancora”

Mattia Tartaglia leader della band ci racconta com’è comporre musica al tempo della pandemia

Calimani

I Calimani nascono a fine 2016 dal duo toscano di amici Mattia Tartaglia e Francesco Checcacci, con l’obiettivo di riportare alla luce il folk nella scena pop italiana. Il progetto parte dall’essenziale: ukulele, batteria e voci. Dopo un anno di attività live, nel corso del 2018 il duo si allarga definitivamente a quartetto, con l’ingresso di Niccolò Mutarelli alla chitarra e di Elia Taverni al basso. Allo stesso tempo ha inizio la stesura dei brani che andranno a comporre il loro primo album: “Calimani Fantastici e Dove Trovarli”, uscito nel 2018 per l’etichetta discografica RadiciMusic Records.

Il 10 Gennaio 2020 pubblicano “Biscotti”, singolo che precede un tour di 18 date in giro per vari locali della penisola, annullato a causa dell‘emergenza sanitaria Covid-19. Per questo motivo la band approfitta del periodo di lockdown e continua a scrivere cose nuove, arrivando a preparare un nuovo album che vedrà la luce nel 2021. Il 2 ottobre è stato pubblicato il singolo “Respirare Ancora”.

I Calimani inoltre sono fondatori di “Arezzo Che Spacca”, Associazione di Promozione Sociale che si offre come contenitore della musica del territorio Aretino, offrendo facilitazioni ed opportunità in tutti gli aspetti del fare musica, creando opportunità per suonare, spazi radiofonici, promozione della musica tramite i social e consulenze ai musicisti per qualsiasi tipo di attività vogliano svolgere.

Ecco la nostra intervista a Mattia Tartaglia

Ciao Mattia, dovevate partire a gennaio col tour per il nuovo disco, ma come è successo a tanti vi siete presi una pausa. Come avete passato questo periodo? Siete andati sui balconi a suonare anche voi oppure no?

No, è strano perchè come musicisti ci siamo sentiti tutti molto aridi. Ci siamo forzati a riprendere in mano gli strumenti perchè nelle prime tre-quattro settimane di lockdown la musica era l’unica cosa a cui pensavamo. A mente libera si suona meglio. Inizialmente siamo stati tutti fermi, poi abbiamo deciso di fare qualcosa per non diventare pazzi e abbiamo iniziato a buttare le basi per le nuove canzoni. Per ora abbiamo tre pezzi oltre al singolo uscito a gennaio “Respirare ancora”.

Fate parte anche dell’associazione ‘Arezzo che spacca’ con cui organizzate eventi nel territorio aretino. Si può dire che l’estate 2020 è stata un momento positivo?

Sì, non tanto l’avvio quando la conclusione dell’estate. All’inizio c’era tanta incertezza sulle norme e le possibilità reali di trovare un posto abbastanza capiente. Questo è il problema di noi piccole associazioni che non abbiamo neanche una sede che possiamo definire ‘nostra’. Abbiamo collaborato con altre realtà del territorio come per esempio il Mengo Music Fest e l’Arezzo Crowd Festival con cui abbiamo organizzato una serie di concerti online. Il primo evento reale siamo riusciti a farlo il 12 settembre con Bob Corn.

Siete una band molto spensierata, molto allegra. Dopo un periodo così pensante mi chiedo come saranno i pezzi nuovi che avete scritto in lockdown?

Sono densi, dal punto di vista emotivo, se pur semplici. Sono frutto di una lavorazione in un periodo molto difficile per tutti noi. C’è chi tra di noi ha avuto particolare problematiche che abbiamo esplorato tutti insieme. Sembrerà banale ma abbiamo riflettuto molto sul senso della cita, in un momento in cui una persona casa è venuta a mancare. Sono pezzi che ci fanno emozionare quando li suoniamo e questa per noi è la cosa più importante. però indubbiamente è un lavoro molto diverso da quello del disco precedente. Siamo cresciuti a livello artistico ma soprattuto di contenuti. Nel primo disco c’era divertimento, ironia, questo va più sul concreto e tocca tematiche molto più importanti.

Suonerete un po’ in giro?

Delle 18 date che avevamo in calendario prima del lockdown ne abbiamo recuperate circa la metà. Per i prossimi mesi vedremo.

Calimani, Respirare ancora

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