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Manca un farmaco antitumorale a Firenze: la Regione cerca all’estero

All’ospedale di Careggi si sono esaurite le scorte di mitomicina con cui si cura il cancro: la Toscana si è mossa per reperire al più presto il medicinale

farmaci medicine

Sono state esaurite le scorte di mitomicina, il farmaco per il trattamento del tumore alla vescica, all’ospedale fiorentino di Careggi e la Regione Toscana “si è mossa per cercare la molecola anche all’estero”. Lo ha annunciato ieri il governatore della Toscana, Enrico Rossi, nel corso di una conferenza stampa. Venticinque pazienti infatti sono rimasti senza trattamento.

“Abbiamo rapporti con una struttura del Servizio sanitario nazionale che potrebbe aiutarci – ha detto il presidente Rossi – e verificheremo in giornata, altrimenti il direttore dell’Aou partirà in auto una volta individuato il posto dove viene dato il farmaco, andiamo, lo compriamo e lo riportiamo in Italia”. Secondo quanto comunicato da Rossi “l’autorizzazione a comprare il farmaco all’estero era stata chiesta all’Aifa, poi ritardi burocratici hanno portato a questa situazione”. Identica richiesta è stata avanzata anche dall’ospedale pisano di Cisanello. La mitomicina fa parte dell’elenco di farmaci carenti stilato dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). “Non ci possono essere interruzioni di somministrazioni di farmaci che riguardano una malattia cosi grave”, ha concluso Rossi.

“Siamo in contatto continuo – ha poi spiegato Rocco Damone, direttore generale di Careggi – con una farmacia di Lissone, che è vicino a Lugano che è quella a cui fanno riferimento i distributori: la fabbrica di produzione della mitomicina è in Germania, siccome stanno aumentando le richieste è possibile che all’inizio della settimana ce l’abbiamo. Però noi stiamo cercando proprio di capire se ci possiamo recare fisicamente all’estero a recuperare il farmaco con l’ordine che abbiamo già fatto, per accelerare i tempi”. Damone ha aggiunto che l’ospedale è in contatto anche “con alcuni centri italiani che forse potrebbero avere delle fiale che potremmo recuperare nel giro di pochissimi giorni”.

Per Rossi “anche noi possiamo fare meglio: oltre che a metterci alla caccia del farmaco in ogni paese d’Europa e all’interno del Ssn, abbiamo stabilito di dare mandato all’Estar, con una delibera che faremo in giunta, a intercettare sul mercato i farmaci e costituirne una scorta, cominciando da quelli non sostituibili”.

Secondo il presidente di Farmindustria, Massimo Scaccabarozzi, la causa della carenza di farmaci sarebbero i prezzi concorrenziali dei farmaci italiani. “Abbiamo prezzi mediamente più bassi del 20-25% rispetto ad altri Paesi d’Europa”, afferma. Pertanto, sono anche “più convenienti per altri, che li acquistano da noi”. Per chiarire il meccanismo, aggiunge, “basti pensare al farmaco per il Parkinson: è mancato per diverso tempo, ma è bastato impedirne l’esportazione e ora non manca più”.

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