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“Cari bambini” Pinocchio scrive una lettera nella Giornata dei diritti dell’infanzia

Il 20 novembre ricorre l’anniversario della promulgazione della Carta dei diritti del fanciullo

Pinocchio a Collodi

“Cari bambini, sono Pinocchio, sono nato a Collodi tanti anni fa e sono diventato famoso per le mie avventure. Me ne compiaccio perché le mie birichinate sono state tradotte in quasi tutte le lingue del mondo. Oggi mi rivolgo a voi perché è la giornata che celebra tutti i fanciulli del pianeta. Dal 1989, il 20 novembre, ricorre infatti la promulgazione della Carta dei diritti del fanciullo. Sì proprio la nostra”.

Inizia così la lettera che la Fondazione nazionale Carlo Collodi, per celebrare la Giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza di oggi, affida a Pinocchio. La missiva rivolta ai bambini è a cura dalla professoressa Marina D’Amato, membro del direttivo della Fondazione Nazionale Carlo Collodi.

“E lo sapete che qui a Collodi dove abito hanno costruito in mio onore il Pinocchio di legno più alto del mondo? – riprende la lettera -. E lo sapete che cosa hanno inserito in quella testa di legno prima di sigillarla per proteggerla dalle intemperie? Proprio la dichiarazione dei nostri diritti! Ebbene: oltre che quello di essere protetti, di poterci istruire, di salvaguardare la nostra salute, abbiamo anche il diritto di esprimerci e di essere informati”.

Da Pinocchio arriva anche un pensiero su internet. “Allora, oggi mi permetto dall’alto dei miei 16 metri e per il fatto che sono il più vecchio bimbo italiano (sono nato nel 1881) di darvi a proposito di internet un pensiero in più, in un periodo in cui il virus covid-19 vi induce a stare molto tempo nel web – conclude la lettera -. Avete diritto alla libertà della vostra espressione (art. 13) e battetevi per poter sempre esprimere le vostre idee con la stessa determinazione con cui accetterete quelle degli altri ma sappiate che su internet ogni vostro segno sarà per sempre e ovunque. La rete conserva tutto ed è leggibile da ogni dove. Pensateci, è un vostro diritto saperlo per divenire responsabili delle vostre azioni”.

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