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Casa vacanza, occhio alle trappole. Dalla Polizia di Stato l’identikit dei truffatori e i consigli per difendersi

Dal cervello in fuga all’amicone: i profili più comuni degli imbroglioni. Poche regole per evitare di cadere in inganno e perdere soldi e relax

spiaggia - © Salvatore Bruno

La voglia di vacanza c’è, eccome. Green pass e mascherina in tasca, quasi tutti sono pronti alle ferie e dalla Polizia di Stato arrivano le raccomandazioni puntuali per evitare di cadere in truffe che fanno perdere soldi e l’agognato relax.

È boom di reati informatici: più 142% in un anno

Secondo la piattaforma di viaggio Airbnb le prenotazioni sono aumentate dal 33% nell’estate 2019 al 53% per quella 2021 mentre il turismo rurale è passato da un 21% nel 2019 al 37% di quest’anno. Per l’Osservatorio Multicanalità del Politecnico di Milano e da Nielsen, lo scorso anno 30 milioni di italiani hanno effettuato almeno un acquisto online. Il settore dei viaggi, secondo  alla ricerca, è quello in cui più si utilizza il digitale: quasi 7 utenti su 10, il 65%, acquista una vacanza esclusivamente online oppure alternando online e offline. Nel 2020 con lo scoppio della pandemia le segnalazioni per reati informatici alla Polizia Postale e delle Comunicazioni sono cresciute del 142% rispetto all’anno precedente.

Ecco dunque che la polizia postale ha stilato un elenco dei profili dei truffatori più comuni e dei consigli per smascherarli e difendersi. È nata così la “Guida pocket In Vacanza come a casa” curata da Altroconsumo, Polizia Postale con Airbnb.
“L’informazione è un dovere di tutti per evitare che i truffatori abbiano vita troppo facile – dice la dirigente del Compartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni per la Toscana, Alessandra Belardini –   “Occorre aggiornarsi preventivamente perché è possibile reperire notizie importanti sul web anche grazie all’incessante opera del Commissariato di PS”.

Dal cervello in fuga all’amicone: ecco i profili più comuni dei truffatori

Se ne inventano di tutti i colori, ma ci sono tre profili di truffatori  che ricorrono più frequentemente. La polizia chiama il primo identikit “il cervello in fuga”. Questo finto proprietario si è appena trasferito all’estero e non può mostrare la casa o accogliervi di persona. Per fugare eventuali dubbi, spiegherà che si tratta di lavoro. La trattativa a distanza è il preludio di una richiesta di  bonifico internazionale. Comincerà subito a chiedervi documenti (utili  anche per costruire la sua prossima falsa identità), condividere non meno di 2-3 bozze di contratto e poi la richiesta di concludere l’affare entro 24 ore. Il tutto seguito  da una finta pagina di prenotazione Airbnb, una finta fattura Airbnb e la scomparsa appena ricevuto la caparra.

C’è poi “il tecnico informatico”. Il finto host ha davvero creato un annuncio su Airbnb, ma appena l’utente chiede le informazioni tramite l’app il truffatore propone di continuare la conversazione per posta elettronica. Il tempo di chiedervi un paio di cose sul vostro arrivo e vi manderà un’altra email informandovi che per un problema con l’aggiornamento del calendario l’annuncio non è al momento visibile nella ricerca (in realtà lo ha rimosso), e vi fornisce per comodità il link diretto, ovviamente ad un sito clone, molto simile ad Airbnb.

C’è poi “il compare”, o l’amicone. L’host ha creato da poco un annuncio su Airbnb, sprovvisto di recensioni.  Il truffatore è amichevole e proporrà addirittura un bello sconto. Suggerisce di annullare la prenotazione con Airbnb e di trattare privatamente, così da risparmiare entrambi la commissione del portale. Una volta incassato il bonifico si darà alla macchia.

I consigli per non cadere in trappola

  • Non pagate mai direttamente con bonifico. La  caparra è contraria ai termini del servizio di Airbnb. Pagate esclusivamente attraverso il sito, che in nessun caso prevede il bonifico come strumento di pagamento. Airbnb generalmente trattiene l’intera somma dalla carta di credito e la inoltra all’host solamente 24 ore dopo l’avvenuto check-in, dando il tempo di entrare in casa e verificare che tutto sia come pubblicizzato.
  • Mai comunicare fuori dai portali ufficiali e diffidare da chi propone il contrario e offre sconti.
  • Attenzione a link condivisi via email o da altri siti. Diffidate da chi vi contatta tramite un sito di annunci dell’usato o un portale immobiliare generico.
  • Prestare attenzione agli indirizzi web più complicati o con una struttura diversa da quelli del portale di affitto: potrebbero essere siti cloni.
  • Leggete l’annuncio con attenzione.  Dovrebbero mettere in allarme un prezzo troppo competitivo per la settimana di Ferragosto, descrizioni particolarmente vaghe, la totale mancanza di recensioni o un profilo utente creato da pochi giorni.
  • Airbnb non è un’agenzia immobiliare, ma un portale di intermediazione. Non esiste “personale Airbnb con le chiavi”.
  • Attenzione agli alloggi “esca”. Se una volta arrivati a destinazioni si chiede un cambio di sistemazione, ovviamente non all’altezza di quella prenotata, usando come scusa un problema improvviso, la cosa migliore è documentare tutto e contattare subito la piattaforma.
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