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Cosa succede nel cervello quando ci stupiamo? Lo studio dell’Università di Firenze e Pisa

La ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Current Biology/Cell-press ha indagato i processi cerebrali che sottendono i meccanismi collegati tra aspettativa, illusione e sorpresa

© WAYHOME studio

Il cervello per formare le sue previsioni utilizza uno scambio continuo e reciproco, in entrata e uscita, di segnali neurali di livello più alto con segnali più grezzi che sono recepiti dalle aree neuronali più prossime alla retina. Lo rivela uno studio condotto da un pool di ricercatori dell’Istituto di neuroscienze del Cnr di Pisa e delle Università di Firenze e di Pisa che hanno indagato i processi cerebrali che sottendono i meccanismi collegati tra aspettativa, illusione e sorpresa.

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Current Biology/Cell-press, è stata condotta da Guido Marco Cicchini (Cnr-In), Alessandro Benedetto (Unipi) e David Burr (Unifi) che hanno studiato in che modo il cervello genera le aspettative sul mondo che ci circonda.

I ricercatori, spiega una nota del Cnr, “hanno generato una serie di stimoli visivi ordinari, inframezzati da stimoli illusori, ossia sollecitazioni che appaiono percettivamente diverse da come sono fisicamente”.

“Ci aspettavamo – sottolinea Cicchini – di osservare meccanismi locali, circoscritti alle aree prime sensoriali, quelle della vista, oppure ad aree di alto livello, dedicate all’elaborazione della memoria. Invece i dati hanno mostrato che il fenomeno della dipendenza seriale nasce da un dialogo delle seconde con le prime, probabilmente utilizzando dei percorsi neurali di feedback”.

Lo studio, conclude il ricercatore, “spiega che le previsioni sono un aspetto fondamentale del funzionamento cerebrale e quando non si avverano emergono sensazioni di apprensione, spavento, sorpresa o meraviglia. Nei bambini spesso la sorpresa sfocia in allegria, ma in generale per l’adulto, che ha imparato le regolarità del mondo circostante, gli eventi imprevedibili sono pochi, tranne quando si è di fronte al numero di un illusionista, che ci restituisce quel senso di meraviglia fondamentale per il funzionamento del nostro cervello”.

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