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© Chianti Classico

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Chianti Classico, la bottiglia bordolese formato XXL diventa un’opera d’arte

“A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle” è la mostra diffusa fino a metà settembre nei borghi del Gallo Nero per un itinerario tra arte e vino

La bottiglia bordolese del Chianti Classico diventa un’opera d’arte in formato XXL. Installazioni di 4 metri d’altezza nelle piazze e nei borghi del Gallo Nero. Artisti di fama internazionale si sono cimentati con questa insolita tela per diverse interpretazioni del celebre vino in una mostra aperta a tutti fino al 20 settembre.

A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle

L’occasione per un incontro tra arte e vino è il progetto artistico promosso dal Consorzio Vino Chianti Classico. L’iniziativa è organizzata con la collaborazione di TerraMedia APS. I curatori Davide Sarchioni, Fiammetta Poggi e Isaco Praxolu hanno lanciato l’idea di un “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”.

“A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”, l’opera di Clet a San Donato in Poggio

Sette artisti per sette bottiglie

Ecco così che la bottiglia bordolese, usata per i vini del Gallo Nero in tutto il mondo, è stata reinterpretata e trasformata in un’opera d’arte urbana da sette artisti visivi. Francesco Bruni, Corn 79, Camilla Falsini, Thomas Lange e Eliseo Sonnino, hanno eseguito i loro interventi pittorici e materici sulla riproduzione tridimensionale in legno della bottiglia.

Un’installazione che oscilla tra i 350 e i 400 cm di altezza. Clet, abbandonati per una volta i cartelli stradali, ha realizzato ex novo una scultura di 4 metri di altezza trasformando la bottiglia in una abitazione. Infine Numero Cromatico ha reso la bottiglia protagonista di un grande stendardo.

Un progetto di arte urbana diffusa

Ogni opera è collocata in esposizione temporanea in ognuno dei sette Comuni del Chianti Classico. Una mostra diffusa “A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”, per un itinerario eno-artistico, tra arte contemporanea e vini da degustare da consultare sul sito del consorzio Chianti Classico.

Ecco così l’opera di Francesco Bruni a Gaiole in Chianti, di Clet a San Donato in Poggio – Comune di Barberino Tavarnelle, di Corn79 a Castelnuovo Berardenga, di Camilla Falsini a Radda in Chianti, di Thomas Lange a Greve in Chianti, di Numero Cromatico a Castellina in Chianti e di Eliseo Sonnino a San Casciano Val di Pesa.

“A(rt) message in a (Chianti Classico) bottle”, l’opera di Eliseo Sonnino a San Casciano in Val di Pesa – © Chianti Classico

Una fonte d’ispirazione per gli artisti

Il Chianti Classico è stato sempre fonte d’ispirazione per gli artisti, già dai tempi di Vasari e Leonardo a cui sono attribuite alcune iconiche rappresentazioni. La più famosa è l’Allegoria nel Salone dei 500 in cui il celebre biografo dei grandi artisti ritrae il Chianti come un combattente sul cui scudo si staglia il Gallo Nero.

Meet Chianti Classico Art

Il progetto Meet Chianti Classico Art ospita altre iniziative di carattere culturale sul territorio. Chiantissimo è la rassegna di installazioni con i comuni di San Casciano in Val di Pesa, Greve in Chianti e Barberino Tavarnelle. Senza dimenticare le tante opere d’arte in esposizione nelle collezioni permanenti delle aziende vitivinicole.

Il Consorzio gioca un ruolo di rilievo in un progetto ampio di promozione in sinergia con le tutte le altre iniziative che toccano l’arte, la musica, il teatro e il vino. Un modo per esaltare la vocazione culturale del Chianti e delle sue produzioni di eccellenza.

Questa terra è fonte di ispirazione per gli esponenti di varie forme artistiche da secoli – dichiara la direttrice del Consorzio Carlotta Goricome un vino che trae le sue caratteristiche identitarie dal luogo da cui proviene, anche queste opere sono fortemente connotate dal loro legame con la loro musa, la bottiglia di Chianti Classico, e per questo vivono in dialogo con i luoghi in cui sono state installate, nei nostri bellissimi borghi, per raccontare con forme nuove una storia secolare”.

 

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