Cultura/

A Lari un intero borgo cablato per il primo festival ‘distanziato’

Dal 23 luglio al primo agosto il festival Collinarea 2020, tema della 22esima edizione le ‘connessioni’

Collinarea 2019 - © Andrea Casini

Dal 23 luglio al primo agosto torna Collinarea, il festival di teatro, musica, cinema e arti performative a cura di Scenica Frammenti, giunto quest’anno alla 22/a edizione che trasforma il borgo di Lari sulle colline pisane e bandiera arancione del Touring Club Italia, in un teatro a cielo aperto.

Tema di quest’anno le ‘Connessioni’, in un anno di distanziamento sociale obbligato, spiega una nota dei promotori, “il festival infatti vuole ripensare la disposizione (urbana) dello spettatore e dare una proposta artistica trasformando una necessità in virtù“.

“Il festival – ha osservato il sindaco di Casciana Terme Lari Mirko Terreni – è un’espressione di arte e cultura unica nel suo genere, che rappresenta per il territorio anche una preziosa occasione di visibilità e promozione”.

Secondo il direttore artistico, Loris Sghizzi, “Collinarea 2020 non lamenta la crisi, riporta le persone nelle piazze, nei luoghi simbolo, le tiene insieme (distanziate) e usa il distanziamento per una creazione urbana, una sorta di coreografia collettiva che andrà in scena insieme agli artisti”.

Proprio in quest’ottica il festival si apre giovedì alle 20 con il primo esperimento di palcoscenico dislocato che usa il distanziamento per sperimentare una ri-creazione urbana e artistica: la prima assoluta di Connessioni, evento inaugurale dell’omonimo progetto continuativo di cablaggio che battezza la tematica di questa edizione e che fa incontrare arte e tecnologia in un borgo medievale. In scena ci sarà l”Aiace’ di Sofocle con una riscrittura contemporanea.

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Informazioni e programma su www.collinarea.it

 

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