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Confindustria, Bigazzi: “Serve un Next Generation Florence”

Il presidente degli industriali propone all’assemblea annuale l’idea di un patto per il rilancio economico, sociale e produttivo

Maurizio Bigazzi, presidente di Confindustria Firenze - © Paolo Lo Debole

Il futuro è insieme”: con queste parole il presidente di Confindustria Firenze, Maurizio Bigazzi, ha aperto l’assemblea annuale a Firenze invitando ad un Patto per lo sviluppo. “E’ indispensabile stare tutti insieme, vogliamo fare un patto per lo sviluppo, che chiamiamo Sviluppo per Firenze. E’ indispensabile stare uniti, con le altre organizzazioni e sindacati e fare un Patto per il lavoro” ha sottolineato. “Abbiamo tante risorse e le dobbiamo spendere bene. Noi industriali siamo abituati a fare e non a discutere. E’ importante utilizzare tutte le risorse del Pnrr” ha aggiunto. E rivolto alla platea e al presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, ha spiegato di voler proporre a livello metropolitano quel Patto per il rilancio economico, sociale e produttivo promosso dal presidente degli industriali a livello nazionale e ha sottolineato: “Il presidente Bonomi ha chiesto un Patto per l’Italia come il dopoguerra, dobbiamo lavorare insieme, non è il momento di dividerci. Lo stesso Governo nazionale ce lo insegna, non c’è un presidente del Consiglio politico ma c’è Draghi che ci sta portando, mi auguro, verso la realizzazione di un’Italia diversa“.

Riprendendo poi il suo intervento all’assemblea dopo un breve malore dovuto, come ha detto lui stesso, all’emozione di riprendere l’evento in presenza dopo lo stop per la pandemia, ha parlato di “un Next Generation Florence che parta da un obiettivo di sviluppo condiviso fra le Istituzioni e le forze economiche e sociali metropolitane“. Ed ha esortato: “E’ il momento di fare; e di fare in fretta. Quello che realizzeremo nei prossimi tre anni, dovrà condizionare i prossimi trenta“. E ha delineato il percorso “che non può prescindere da quattro leve che sono altrettanti moltiplicatori di Pil: il capitale umano, la rigenerazione, la reindustrializzazione, la sostenibilità“.

Il presidente della Regione Eugenio Giani – © Paolo Lo Debole

Giani e il nodo dell’Alta Velocità

Sulle grandi opere dico solo che bisogna farle. Passi concreti sono stati fatti, penso alla Darsena Europa avendo fatto partire il bando e la regione ci ha messo 200 milioni. L’Alta velocità a Firenze è un problema nazionale. Bisogna avere una linea veloce e all’altezza delle esigenze della città. Non ho capito perché il progetto dell’Alta velocità di Firenze non è stato inserito in quelli del Pnrr. E’ una priorità nazionale“: così il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, intervenendo all’assemblea di Confindustria Firenze. “Sull’aeroporto bisogna fare un’analisi – ha aggiunto -: forse se non siamo riusciti a farlo fino ad oggi è perché non ne eravamo troppo convinti – ha proseguito Eugenio Giani -. Lo vogliamo fare con un metodo di dialogo, di concertazione e convergenza. Parleremo con tutte le realtà coinvolte, servirà determinazione”.

Firenze, un asset per il Paese

Mi dispiace che nell’intervento del ministro Giovannini non si sia parlato dell’aeroporto di Firenze, perché il ministro delle Infrastrutture doveva oggi parlare di Peretola, non poteva eluderlo”, e il potenziamento di uno scalo “è un asset del Paese” ha aggiunto Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, intervenendo all’assemblea di Confindustria Firenze a cui ha partecipato, in collegamento video nel corso della mattinata, anche il ministro per le Infrastrutture e la mobilità sostenibili Enrico Giovannini. Il tema del potenziamento dell’aeroporto di Firenze è stato sollevato anche dal presidente di Confindustria Firenze, Maurizio Bigazzi, nella sua relazione. “Io ne ho parlato in apertura con il sindaco Nardella – ha aggiunto Bonomi – che mi ha chiesto un supporto, e avrà il supporto di Confindustria, perché quello è un valore per tutti, non solo per chi abita a Firenze, non solo per l’imprenditore di Firenze: è un asset del Paese“.

 

 

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