Salute/

Consultori, la Toscana punta a potenziare la rete e riorganizzare i servizi

Giani e Bezzini: più programmi per disturbi dell’alimentazione e percorsi di accesso all’interruzione di gravidanza volontaria e alla contraccezione

Un consultorio familiare

Potenziare la rete dei consultori, che oggi sono 152 in Toscana, e valorizzarne il ruolo per la salute delle donne, dei bambini e delle famiglie. E’ l’obiettivo che si pone la Giunta toscana: da qui una delibera allo studio su cui confrontarsi con addetti ai lavori e amministratori.

Nella riorganizzazione dei servizi, spiega la Regione, particolare attenzione sarà riservata ai giovani, con programmi di informazione, promozione della salute a partire dalla sfera sessuale o riguardo i disturbi della nutrizione e dell’alimentazione.

Contraccezione e interruzione di gravidanza

Negli indirizzi c’è anche il miglioramento dei percorsi di accesso all’interruzione di gravidanza volontaria, l’accesso alla contraccezione gratuito dal 2018 in Toscana.

Proprio per l’accesso gratuito alla contraccezione sono stati stanziati 350 mila euro l’anno. Infine la promozione di una sessualità consapevole e di una procreazione responsabile e pacchetti salute con un insieme di prestazioni gratuite e organizzate per essere fruite insieme, in modo da prevenire specifiche patologie e più in generale promuovere corretti stili di vita.

Tutti i numeri dei consultori in Toscana

In Italia in media c’è un consultorio ogni 32mila abitanti, in Toscana ce n’è uno ogni 24mila abitanti. Dei 152 totali in Toscana, 42 sono definiti principali: vi operano tutte le figure professionali di base: ostetrica, ginecologo, psicologo e assistente sociale). Ci sono poi 73 sono secondari e 37 definiti proiezioni, ovvero sedi distaccate dove opera solo una figura professionale.

Nel 2021 i consultori toscani hanno erogato quasi 53mila prestazioni, il 14,4% ogni cento abitanti. Il 98% a donne, in particolare per il percorso nascita. Sono cresciuti però anche i giovani tra 14 e 19 anni che si sono avvicinati ai consultori: più di uno su 10 vi fa ricorso.

Il 47,1 per cento delle prestazioni riguarda l’area maternità, il 25,5 per cento la prevenzione oncologica, il 9,5 per cento la contraccezione e l’8,1 per cento la ginecologia, il 4,4 per cento le problematiche psico-relazionali e del disagio.

L’ostetrica è la figura più diffusa, seguita dal ginecologo. Oltre a psicologi ed assistenti sociali lavorano nei consultori toscani anche mediatori culturali, pediatri, infermieri professionali, urologi, dietisti e, in alcuni casi, neuropsichiatri infantili, educatori professionali e consulenti legali.

L’attenzione alla salute di donne e giovani

I consultori hanno una funzione importante nella tutela e promozione della salute della donna e dei giovani, e nell’integrazione socio culturale di persone provenienti da contesti di fragilità. Confermiamo la scelta fatta anni fa – commenta il presidente della Toscana, Eugenio Gianima intendiamo ancora andare oltre, per sviluppare ulteriormente la capacità di queste strutture di essere un luogo di prevenzione, assistenza ed educazione sui progetti di vita, sempre più connesso con il territorio e le persone“.

Riorganizzare la rete e potenziare i servizi

L’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini, sottolinea che la Regione li vuole “riorganizzare, integrare con la rete dei servizi ospedalieri, garantire la presenza di personale non obiettore riguardo le interruzioni di gravidanza volontarie, offrire mediazione culturale e dunque accesso alle informazioni per i migranti, potenziare telemedicina e teleconsulti ed ancora rivolgerci ai giovani con una specifica attività di prevenzione.

Vogliamo investire importanti risorse sui consultori e rispondere così ai bisogni di nuovi segmenti di cittadinanza: donne, giovani e famiglie che provengono da Paesi con forte pressione migratoria” conclude Bezzini.

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