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Coprifuoco alle 21 e didattica a distanza. Covid, mercoledì il nuovo decreto

Il premier Conte ha parlato alla Camera annunciando interventi differenziati in base alla gravità della situazione di ciascun territorio. Individuati tre scenari di rischio, sì al coprifuoco

Giuseppe Conte alla Camera - © Ansa

Misure anti Covid, nuova stretta in arrivo. Entro mercoledì 4 novembre ci sarà un nuovo decreto. “La strategia va modulata in base alle differenti criticità individuate nei territori”, ha detto stamani il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, nel suo intervento alla Camera. “Il prossimo Dpcm individuerà tre aree corrispondenti ad altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive”.

Contagi in crescita

Per Conte “l’evoluzione dell’epidemia risulta molto preoccupante. Il quadro epidemiologico nazionale e europeo appare particolarmente critico”. La pandemia, ha detto, “corre inesorabilmente e impetuosamente in tutto il continente, costringendo ciascun paese ad adottare progressivamente misure più restrittive che si susseguono di settimana in settimana”.

Verso lo scenario 4

Il presidente del Consiglio ha dichiarato che il quadro epidemiologico si avvia verso lo scenario di tipo con 4, “con riferimento ad alcune regioni che già nel breve periodo accusano il rischio di tenuta dei servizi sanitari”. Il quadro epidemiologico “si conferma grave su tutto il territorio nazionale, con specifiche criticità in molte regioni e province autonome: nell’ultima settimana di monitoraggio, undici regioni e province autonome sono classificate a rischio elevato o molto elevato, altre 8 a rischio moderato con la possibilità di arrivare a rischio elevato nel prossimo mese. L’indice Rt nazionale si colloca a 1,7, con un indice prossimo all’1,5 in poche regioni. In alcune regioni il dato è superiore alla media nazionale”.

Allerta per le terapie intensive

Secondo il premier esiste un’alta probabilità che 15 regioni superino le soglie critiche di terapia intensiva e di area medica nel prossimo mese. “Il quadro non tiene conto degli effetti delle misure introdotte con il Dpcm del 24 ottobre” precisa Conte. “E non tiene conto del loro impatto sulla curva di crescita. Questi effetti possono verificarsi e possono essere constatati solo dal 14esimo giorno dall’imposizione delle misure. Non ci sono evidenze scientifiche che ci consentano di prevedere l’impatto di queste misure”.

“Necessarie decisioni proporzionali e adeguate, che contemplino interventi restrittivi modulati e differenziati sulla base del livello di rischio”

Provvedimenti più rigidi nelle Regione a maggior rischio

“La strategia va modulata in base alle differenti criticità individuate nei territori”, spiega Conte. “Riteniamo necessario assumere decisioni orientate ai principi di proporzionalità e adeguatezza che contemplino interventi restrittivi modulati e differenziati sulla base del livello di rischio concretamente rilevato nei territori”, prosegue. “Sarà necessario introdurre un regime differenziato, basato su diversi scenari regionali”.

Slitta il coprofuoco

Secondo le anticipazioni il dpcm dovrebbe prevedere un coprifuoco nazionale alle 21. È quanto sarebbe stato deciso stamattina nella riunione del premier con i capidelegazione. È ancora in corso il vertice tra il governo e le Regioni per tentare di trovare una linea comune sulle nuove misure da adottare per frenare la nuova ondata del Covid. “Gli interventi saranno uniformi, poi, come scritto nel precedente Dpcm, nella propria autonomia ciascun ente locale può prevedere anche restrizioni ulteriori. Le restrizioni saranno nazionali, poi magari c’è anche la volontà di fare una distinzione tra quelle regioni che hanno già superato l’Rt 2 da quelle che hanno indici più bassi. Ma le misure saranno nazionali, come per esempio il coprifuoco alle 21 per tutto il territorio nazionale”. Lo ha detto a Sky Tg24 il Sottosegretario al ministero del Lavoro, Francesca Puglisi. “Purtroppo dobbiamo sacrificare la didattica in presenza, modificandola in didattica a distanza, per tutte le scuole di secondo grado e si sta discutendo in queste ore se farlo anche per la terza media”.

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