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Toscana, agriturismi vuoti fino a giugno: persi 25 milioni

Il coronavirus mette in crisi il settore turistico. Nelle 4.600 aziende di Toscana, le cancellazioni arrivano fino alla fine di maggio. Stop anche per le attività collaterali

Un agriturismo in Toscana

Perse la primavera e la Pasqua – e con i ponti già cancellati – per gli agriturismi toscani inizia a traballare anche la stagione estiva: ad oggi le strutture toscane hanno registrato l’annullamento di tutte le prenotazioni già fino alla fine del mese di maggio e il timore è che nei prossimi giorni si dovrà cominciare a cancellare anche le poche presenti per il mese di giugno.

Agriturist – Confagricoltura Toscana stima che i danni già sofferti dalle strutture agrituristiche della regione siano pari ad almeno 25 milioni di euro, con una media di 8-9 mila euro andati in fumo per ciascuna azienda agricola che vede nella ricettività una importante integrazione di reddito.

Alle perdite dovute ai pernottamenti cancellati, si somma il mancato introito per tutte le attività collaterali che restano bloccate: degustazioni, pasti, matrimoni, cooking class, visite, attività nelle fattorie didattiche.

Il colpo per la Toscana è particolarmente forte: è la Regione con il più alto numero di agriturismi con 4.600 aziende e circa 64mila posti letto; conta una media di quasi 900mila arrivi all’anno, pari a 4 milioni di presenze, oltre il 31% del totale delle presenze in regione.

Del fatturato nazionale pari a 550 milioni l’anno, 140 vengono generati negli agriturismi toscani. Le perdite subite ad oggi ammontano già al 40% e il timore è che aumenteranno ulteriormente nei prossimi mesi: secondo Agriturist Confagricoltura Toscana, le misure di sostegno al reddito e i rinvii previsti dagli attuali provvedimenti del Governo sono del tutto insufficienti per fronteggiare la situazione.

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