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Covid-19, 13 nuovi casi dall’Albania: Rossi chiede i dati sui passeggeri

Nell’ultima settimana si sono registrati cinquantadue nuovi casi Covid-19 e di questi 31 sono di origine straniera, di cui ventisette solo dall’Albania

Enrico Rossi

Il bollettino sull’andamento in Toscana dell’epidemia Covid-19 ha registrato nella giornata di domenica 19 luglio sedici nuovi casi, distribuiti tra Firenze, Arezzo e Massa Carrara. Di questi, tredici riguardano cittadini di ritorno dall’Albania e un quattordicesimo dall’Ecuador. Focolai di origine straniera che preoccupano la Regione, che nei giorni scorsi ha già adottato misure per tracciare i passeggeri che arrivano in Toscana ma che ora gli stessi dati chiede al Governo per chi atterri in altri scali in Italia.

Nell’ultima settimana si sono registrati cinquantadue nuovi casi Covid-19 e di questi 31 sono di origine straniera, di cui ventisette solo dall’Albania. Quella albanese è una comunità importante, conta nella regione almeno 60 mila cittadini, e solo in Toscana operano ogni settimana sei voli su Pisa e tre su Firenze da quel paese. La Regione si è già mossa con un’ordinanza e con un accordo con gli aeroporti toscani. Ma per tracciare chi è già atterrato nelle ultima settimana chiede i dati ai ministeri dell’Interno e della Salute. 

Il presidente della Toscana Enrico Rossi è preoccupato dai focolai di ritorno di origine straniera e chiede di conoscere i dati non solo di chi è atterrato o atterrerà a Firenze e a Pisa ma anche in altri aeroporti italiani e da lì si sposti in Toscana. Tutti i passeggeri infatti riempiono un questionario dove comunicano alle compagnie aeree il loro domicilio in Italia. “Altrimenti – conclude Rossi – se il tracciamento dei passeggeri e la loro sorveglianza attiva non sarà possibile, non resterà che un’unica opzione: bloccare i voli diretti”. Come già l’Italia del resto ha fatto negli ultimi giorni per i collegamenti dal Bangladesh, dalla Serbia, dal Montenegro e dal Kosovo.

Rossi ha già incontrato i consoli di Albania, Bangladesh e Perù, i Paesi da dove proviene la maggior parte delle persone che dal 13 luglio in Toscana si è ammalata. Farà altrettanto con il console dell’Ecuador, già contattato per un incontro. Ha chiesto alle diplomazie un aiuto nel veicolare ai loro connazionali le informazioni sull’obbligo di quarantena di quattordici giorni per i cittadini che arrivano da fuori l’Unione europea, o più precisamente da Paesi extra Schengen, e della conseguente comunicazione del domicilio imposti con ordinanza regionale. Chi non lo fa rischia una denuncia. La sorveglianza attiva è l’unico vero strumento di prevenzione per arginare la diffusione del virus.

Inoltre da sabato 18 luglio, le Asl hanno allestito negli scali di Pisa e di Firenze stazioni di accoglienza per i cittadini che arrivano dall’area extra Schengen, con tracciamento degli spostamenti e presa in carico per la sorveglianza attiva. Presso quei punti sarà offerta anche la possibilità di fare test sierologici e test molecari. Sarà inoltre garantita la scelta di isolamento presso alberghi sanitari, per chi risulti positivo e per chi ha avuto eventuali contatti stretti con i positivi. 

Ma c’è un problema. Chi proviene dall’Albania come da qualsiasi altro paese extra Schengen può atterrare in altri aeroporti d’Italia per poi spostarsi in modo autonomo in Toscana. “È necessario dunque che si muova il Governo – dice Rossi – affinché il tracciamento sia completo: le compagnie aeree hanno i dati sui domicili, temporanei o permanenti, di chi atterra. Per arginare eventuali focolai è importante conoscere questi dati e muoversi anche in maniera preventiva – ha dichiarato Rossi – E il ministro degli Interni per quanto riguarda i dati sui voli e il ministro della salute per le misure sanitarie ci devono aiutare. Serve anche il loro impegno per arginare pericolosi ritorni dell’epidemia”.

“Senza i dati di chiunque atterri in Italia – ripete Rossi – non resta che bloccare i voli”. L’elenco dei paesi a rischio coronavirus finiti nell’ordinanza dei ministro della Salute che prevede il blocco dei voli aerei, dei treni e di tutti i mezzi di trasporto è già lunga: sedici nazioni, Armenia, Bahrein, Bangladesh, Brasile, Bosnia Erzegovina, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldova, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Serbia, Montenegro e Kosovo. L’Albania ancora non c’è.

Dall’inizio dell’emergenza sanitaria, da febbraio, in Toscana i cittadini risultati positivi al coronavirus hanno raggiunto quota 10.374 (+ 0,15 per cento nelle ultime ventiquattro ore). Le persone al momento non guarite, in cura o sotto osservazione, sono 325 (+3,5 per cento): dodici ricoverate in ospedale (ieri erano tredici) e nessuno in terapia intensiva, a differenza di un paziente che c’era ieri; le altre 313 sono a casa in isolamento domiciliare. È la prima volta dall’inizio di marzo e dall’inizio dell’epidemia che non ci sono ricoverati in terapia intensiva nei reparti Covid degli ospedali toscani.

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